Bullismo: definizione, caratteristiche e le 4 forme

Bullismo: definizione, caratteristiche e le 4 forme

Cos’è il bullismo, qual è la sua definizione, quali le caratteristiche e le 4 forme?

È ciò che vedremo in questo articolo in cui si analizzeranno tutti gli aspetti .

Quando si parla di bullismo si commette infatti spesso l’errore di credere che le sue manifestazioni siano sempre uguali.

Invece va distinto il modo in cui i bulli aggrediscono le vittime, perché questo dipende da diversi fattori quali:

  • caratteristiche del bullo;
  • caratteristiche della vittima;
  • il contesto;
  • il modo in cui avviene il comportamento.

Bullismo: definizione del termine bullying

Per iniziare a trattare il tema del bullismo vedendone definizione, caratteristiche e le 4 forme è necessario cominciare dal termine stesso.

La parola bullismo deriva dall’inglese bullying.

Il termine vuol dire “comportamento di una persona che ferisce o spaventa qualcuno più piccolo o meno potente, costringendo spesso quella persona a fare qualcosa che non vuole fare”.

Il fatto che l’aggressore se la prenda con una vittima più debole rende già conto della sproporzione tra le parti.

Tale sproporzione è una delle caratteristiche del fenomeno.

Siamo quindi davanti a un comportamento preciso.

Tale comportamento parte da un individuo o da un gruppo verso un altro soggetto sul quale viene esercitato un (falso) potere.

Il fatto poi che questo squilibrio di potere e questa aggressività si riscontrino spesso nei bambini in età scolare allarma particolarmente.

Caratteristiche del bullismo: la relazione disfunzionale

Delineando quelle che sono le caratteristiche del bullismo, ne possiamo ravvisare diverse.

La prima cosa da dire però è che affinché si possa parlare di bullismo devono comunque esserci:

  • un aggressore;
  • una vittima;
  • eventualmente e spesso altri individui che fiancheggiano l’aggressore;
  • la relazione tra loro;
  • il perdurare nel tempo della violenza;
  • la mancanza di sostegno alla vittima.

Come detto il bullismo si inquadra all’interno di una relazione che naturalmente è di tipo disfunzionale.

Tale relazione si instaura tra persecutore e una vittima.

La persecuzione continuata nel tempo non si potrebbe infatti realizzare se le due parti non fossero in contatto costante.

Lo si specifica perché il bullismo non è un conflitto tra pari, ma un insieme di comportamenti continuati in una relazione squilibrata verso una parte.

Caratteristiche del bullismo: l’intenzionalità dell’aggressore

Con questo termine ci si riferisce al fatto che l’aggressore sceglie deliberatamente di fare del male.

Non si tratta infatti di una difesa o di una rissa o comunque di una situazione scatenata da un motivo contingente.

Il bullo non ha assolutamente empatia e decide senza compassione di perseguitare un altro individuo.

Lo fa peraltro prendendo di mira determinate caratteristiche che possono essere fisiche o comportamentali o legate a disabilità.

L’aspetto più inquietante resta poi il fatto che il bullo proverebbe realmente un piacere sadico nel fare del male.

Caratteristiche del bullismo: l’intensità nel tempo

Come detto, affinché si possa parlare di bullismo è necessario che vi sia il fattore tempo.

Questo vuol dire che un atto isolato non è bullismo.

Il bullismo perdura nel tempo e si manifesta con una certa intensità.

Si comprende quindi perché questo comportamento generi ansia e angoscia nella vittima, che si aspetta praticamente ogni giorno l’aggressione.

Ciò presuppone come detto anche un certo sadismo nel bullo.

Caratteristiche del bullismo: la mancanza di sostegno alla vittima

Uno degli aspetti tipici e allo stesso tempo sconcertanti del bullismo è il seguente.

La vittima non riesce quasi mai ad avere un sostegno dal gruppo di pari.

Si nota infatti come gli altri bambini o adolescenti non intervengano, per diversi motivi.

Non lo fanno per paura, per non diventare vittime anche loro.

Oppure non lo fanno perché, peggio, spalleggiano il bullo.

Questo chiaramente impedisce alla vittima di denunciare e la porta a isolarsi.

La conseguenza è un crollo dell’autostima e l’insorgenza di un’angoscia profonda.

Tale situazione non fa che stimolare ancor più il bullo a continuare nel suo comportamento, perché si sente impunito.

Bullismo: le 4 forme

Nel fenomeno del bullismo, oltre alla definizione delle caratteristiche, è necessario studiarne le 4 forme.

La prima cosa da dire è che il bullismo, in quanto a definizione delle caratteristiche e prima di analizzare le sue 4 forme, si può distinguere in generale in:

  • bullismo diretto verbale e fisico, quando vi sono degli attacchi diretti e manifesti verso una vittima;
  • oppure bullismo indiretto, più tipico delle ragazze, che si manifesta con l’isolare socialmente la vittima anche diffondendo voci offensive sul suo conto;
  • il cyberbullismo, anche detto bullismo elettronico, che si manifesta tramite l’uso della tecnologia e che come vedremo ha delle caratteristiche diverse e tipiche.

Le 4 forme del bullismo: fisico e verbale

La prima tipologia di bullismo è quella fisica e verbale.

Si tratta chiaramente di una manifestazione diretta.

A definire questa modalità quindi, tra le altre cose, è la via che prende la violenza stessa.

Infatti per quanto riguarda il bullismo, la definizione e caratteristiche delle 4 forme nel caso di quella fisica passa per la via dell’imposizione della propria superiorità corporea.

Il bullo mette in atto questo comportamento per dimostrare la sua superiorità (che nasce invece da un senso di inferiorità).

Se il bullismo prende la strada della forma verbale, allora l’atteggiamento si manifesta con insulti, denigrazioni, prese in giro.

Si tratta sempre di violenza, che invece di essere agita fisicamente lo è verbalmente.

Tutto è sempre volto a distruggere l’autostima della vittima.

Le 4 forme del bullismo: sessuale

Continuando con la trattazione del bullismo, la definizione e le caratteristiche delle 4 forme ci porta a quella sessuale.

Questa tipologia si manifesta con violenze personali.

L’atteggiamento aggressivo sconfina nella sfera privata, intima e prettamente sessuale della vittima.

Il bullo può molestare la vittima, può aggredirla, fino ad arrivare a vere e proprie violenze e coercizioni.

Le 4 forme del bullismo: relazionale e basato sul pregiudizio

Questa forma di bullismo, in quanto a definizione e caratteristiche che rientrano nella 4 forme, è particolare.

Si definisce infatti “relazionale” e si caratterizza  per la volontà da parte del bullo di separare e isolare socialmente la vittima dal suo gruppo di pari.

Questo comportamento prende una via molto subdola.

Infatti il bullo può attuare un preciso scopo.

Il suo intento è diffondere voci false per screditare la vittima.

La conseguenza è che la vittima diventa insopportabile agli occhi degli altri compagni.

Peccato che le voci sono false.

Cyberbullismo

Questa è la forma più recente di bullismo, anche detto elettronico.

Le due forme, quello classico e quello elettronico però, non vanno sovrapposte.

Il cyberbullismo infatti non è semplicemente il bullismo tradizionale online.

Possiede quindi delle caratteristiche proprie.

Innanzitutto va detto una cosa: l’autore di un atto di bullismo ha le stesse probabilità di usare una forma piuttosto che l’altra.

Questo vuol dire che il bullo può agire sia in forma classica sia in forma elettronica.

Questa modalità si caratterizza per una vera e propria crudeltà declinata nella sua modalità digitale.

Si hanno infatti comportamenti quali le molestie online ancora più grave il porn revenge.

Caratteristiche del cyberbullismo: non è solo bullismo online

La parola cyberbullismo è stata usata per la prima volta alla fine degli anni ’90,.

Si riferiva all’uso della tecnologia impiegata per danneggiare volutamente e ripetutamente qualcuno.

Nel 2006 la definizione si fece più precisa.

Con il termine cyberbullismo si parlava infatti di un “danno intenzionale e ripetuto inflitto attraverso l’uso di computer, telefoni cellulari o altri dispositivi elettronici”

Ritorna quindi anche in questo caso l’intenzionalità del comportamento.

Nel 2015 si parlava ancor più precisamente di “uso di tecnologie di comunicazione elettronica per intimidire gli altri”.

Il senso come si vede è sempre il medesimo.

C’è differenza tra bullismo e cyberbullismo?

La domanda quindi a questo punto è la seguente: che differenza c’è tra le due forme?

C’è una relazione tra le due forme ma il cyberbullismo risponderebbe a variabili comportamentali e psicologiche precise.

La forma elettronica infatti spicca per il disimpegno morale.

Un comportamento agito in rete viene percepito come meno grave (perché non si ha un contatto diretto con la vittima).

Inoltre nelle forme elettroniche la vittima appare più stressata e più incline all’idea del suicidio.

Fonti utilizzate

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