Femminicidio: quali sono i segnali, intervista per il Corriere della Sera

Femminicidio: quali sono i segnali, intervista per il Corriere della Sera

Per quanto riguarda il femminicidio, ci si chiede quali sono i segnali e come fare per riconoscere un legame malato.

Ne ho parlato con la giornalista del Corriere della Sera Alice d’Este.

Quali sono i segnali del femminicidio

La storia di Giulia Cecchettin ha scosso tutta Italia.

Le domande che ci assalgono sono :

  • si poteva evitare?
  • quali sono in segnali che vanno colti negli uomini?
  • e soprattutto ci sono dei segnali?
  • cosa devono e possono fare le donne?

Ne ho parlato con la giornalista Alice d’Este, con la quale mi sono confrontata.

Partiamo dal presupposto che il maltrattamento femminile mostra dei segnali chiari.

Si tratta di tutti quei comportamenti che l’uomo mette in atto per isolare la donna, come prima cosa. Vediamoli tutto, uno per uno:

Tra i segnali il tentativo di isolare la donna

La prima cosa che l’uomo violento prova a fare è isolare la donna.

Questo vuol dire impedirle di frequentare le amiche o la famiglia.

Lo scopo è chiaro: impedire alla donna di confrontarsi con gli altri.

Se una donna può illudersi che essere chiamata 100 volte al giorno sia romantico, le amiche possono invece dirle che questo non è normale.

È una forma di violenza psicologica che va riconosciuta.

I segnali del possibile femminicidio: la gelosia possessiva

Anche questo segnale, che è importantissimo, spesso viene frainteso.

Si pensa infatti che se un uomo non è geloso non tiene alla donna o non è passionale.

Niente di più sbagliato!

Il tentativo di controllo della donna, che in questo caso può arrivare anche alla violenza fisica, è lampante.

L’uomo possessivo controlla, segue, spia, chiede continuamente spiegazioni, non vuole che la donna esca con altri e le fa continue scenate di gelosia.

Tra i segnali le manipolazioni psicologiche dell’uomo

Un altro importante segnale che si può cogliere nell’uomo potenzialmente violento è questo.

Non mi stupirei se Filippo Turetta avesse ricattato Giulia dicendole “tu sai cosa si prova a perdere qualcuno che ami”.

Il riferimento è alla morte della mamma della ragazza.

In effetti è venuto fuori che Filippo avesse minacciato il suicidio più volte se Giulia non fosse tornata con lei.

Ma questi uomini non si uccidono.

Attenzione a cosa fa l’uomo quando la donna gli dice di no

L’uomo potenzialmente violento non accetta il rifiuto, il no, l’abbandono.

Si deve fare attenzione alla sua reazione quindi quando viene posto davanti a un no.

Se una donna fa capire al suo partner che una certa cosa non le piace, o non la vuole, l’uomo può reagire in due modi:

  • nel primo caso accetta il limite che la donna gli ha dato e lo rispetta;
  • nel secondo caso va su tutte le furie. Questo è un segnale.

Il punto è che i segnali ci sono, ma spesso non si vedono perché è inaccettabile pensare di stare con un mostro.

Il senso di colpa delle donne: non è una vostra responsabilità curare l’uomo violento

Arriviamo così al cuore della relazione.

Gli audio di Giulia che i media hanno diffuso lo dicono chiaramente.

La ragazza aveva paura che Filippo potesse farsi del male.

Il nostro senso di colpa, la naturale predisposizione all’accudimento, fanno di noi donne bersagli facili di manipolatori mentali.

Non è colpa nostra se non amiamo più un uomo.

Allo stesso modo non è una nostra responsabilità se lui non riesce a rifarsi una vita.

Non è compito nostro cambiare un uomo violento.

Dobbiamo imparare a distinguere cosa è amore da cosa non lo è.

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