The Innocence Project: quando la giustizia sbaglia

The Innocence Project: quando la giustizia sbaglia

Cos’è The Innocence Project? È la dimostrazione di cosa accade quando la giustizia sbaglia.
Si tratta infatti di un progetto non-profit nato presso la Cardozo School
of Law di New York nel 1992
.

L’associazione si occupa di riesaminare casi chiusi con condanna se si ritiene che la prova del DNA possa scagionare i colpevoli.

Naturalmente si tratta di casi per i quali tale esame non si è potuto fare in quanto vecchi.

The Innocence Project: il DNA contro gli errori giudiziari

Con questo articolo si apre la categoria dedicata agli errori giudiziari, un tema molto sentito e importantissimo.

La prova del DNA infatti viene considerata la “regina” all’interno del processo.

Tuttavia quando questo esame non era ancora possibile, si è assistito a numerose condanne in America che si stanno rivelando sbagliate.

Se questo è terribile per un innocente sempre, si immagini la rilevanza del fenomeno in un Paese in cui vige ancora la pena di morte.

The Innocence Project quindi promuove nuovi esami per escludere con certezza la presenza del condannato dalla Scena del Crimine.

Esecuzione in Alabama con l’azoto: metodo disumano

Arriva dallo Stato dell’Alabama una notizia raccapricciante.

Qui infatti si procederà per la prima volta all’esecuzione di un condannato con l’inalazione di azoto.

Fermo restando che il condannato è stato ritenuto colpevole di omicidio, si discute la barbarie di questa esecuzione e il fatto che l’uomo è in attesa di esecuzione da ben 34 anni.

Si tratta di Kenneth Smith, 59 anni, condannato per l’omicidio di Elizabeth Sennett nel 1988, su commissione del marito della donna.

Smith doveva essere giustiziato un anno fa, ma l’esecuzione venne rimandata.

I medici non riuscirono infatti a trovare la vena dell’uomo per l’iniezione letale, e dopo un’ora di sofferenza si decise di smettere.

Ora si riproverà con l’azoto, facendo inalare all’uomo la sostanza fino al soffocamento.

Tuttavia si discute molto della probabile agonia dell’uomo.

Nemmeno i veterinari infatti utilizzano questo metodo per l’eutanasia degli animali giudicandolo “inaccettabile“.

The Innocence Project: nel 1989 la prima vittoria

Era il 1989 quando The Innocence Project fece scagionare David Vasquez grazie al DNA.

Vasquez venne prosciolto dall’accusa di stupro e omicidio comminata nel 1985.

Da allora il Progetto Innocenza ha rovesciato 363 casi cosiddetti “post-conviction“, cioè dopo la sentenza.

Lo ha fatto proprio grazie alla prova genetica, dimostrando però quanto la giustizia possa essere fallace.

E, lo si ripete, se questo è grave sempre, in un Paese in cui i condannati possono essere giustiziati, la cosa assume una rilevanza estrema.

Si pensi all’evidenza della cosa: il DNA ha dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio che i condannati NON erano presenti sulla scena del crimine.

Eppure sono stati condannati.

Errori giuridici: nel 30% dei casi prove errate o manipolate

Vi è un altro dato allarmante che emerge dai rapporti di The Innocence Project.

Appare che nel 30% dei casi riaperti e ribaltati, sia i pubblici ministeri che gli esperti forensi sbaglino.

Le prove che forniscono, una volta su 3, sarebbero “erroneamente interpretate, inquinate o addirittura manipolate”.

Ma con quelle vengono condannate a volte uccise delle persone innocenti.

Progetto Innocenti: l’Associazione Italiana contro gli errori giudiziari

Anche in Italia opera un’organizzazione senza scopo di lucro dal nome “Progetto
Innocenti
“.

Si tratta di un’associazione che si dedica alla revisione dei casi giudiziari controversi.

In Italia è possibile chiedere la revisione di un processo avverso una condanna che si ritiene ingiusta, naturalmente presentando nuove prove.

È quanto sta accadendo ad esempio per Olindo Romano e Rosa Bazzi, all’ergastolo per la strage di Erba.

Lo scopo di questa associazione è quello di scagionare individui che siano stati condannati ingiustamente,

Il caso di Malcolm Alexander: in carcere per 38 anni scagionato dal DNA

Uno dei casi più noti ed eclatanti di cui si è occupato The Innocence Project è quello di Malcolm Alexander.

Il 30 gennaio del 2018, infatti, il giudice distrettuale di Jefferson ha ordinato il rilascio dell’uomo dopo 38 anni di ingiusta detenzione per un errore giudiziario.

Il DNA ha dimostrato che Alexander era innocente e non aveva mai stuprato la vittima.

Il suo avvocato è stato anche radiato dell’albo per negligenza, anche per altri casi.

Era il 1979 quando si procedette all’arresto di Malcolm Alexander,e ci sono voluti quasi 40 anni per dimostrarne l’innocenza,

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