Strage di Erba: richiesta revisione di condanna per Olindo e Rosa

Strage di Erba: richiesta revisione di condanna per Olindo e Rosa

Per la strage di Erba è stata richiesta la revisione di condanna dai legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi.

A depositare l’istanza il 18 ottobre del 2023 gli avvocati dei condannati in via definitiva.

Olindo Romano e Rosa Bazzi sono ad oggi gli unici autori della cosiddetta strage di Erba, avvenuta in provincia di Como l’11 dicembre del 2006.

Richiesta revisione condanna per la strage di Erba: 18 ottobre 2023

L’istanza con cui è stata chiesta la revisione della condanna a carico di Olindo Romano e Rosa Bazzi è stata depositata dai loro legali il 18 ottobre 2023 presso la Corte d’Appello di Brescia.

Nella strage di Erba furono uccisi Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk, la mamma Paola Galli e l’allora vicina di casa Valeria Cherubini.

Inoltre venne gravemente ferito il marito di Valeria, Mario Frigerio, peraltro il testimone chiave che accusò Olindo Romano e sua moglie Rosa Bazzi.

Strage di Erba: le 7 consulenze della richiesta di revisione della condanna

Per poter chiedere la revisione di condanna per la strage di Erba, i legali della coppia, Fabio Schembri, Luisa Bordeaux, Nico D’Ascola e Patrizia Morelli hanno dovuto presentare degli elementi utili.

Questi elementi dovrebbero avere una valenza tale da annullare la condanna del 2007 e quelle successive.

In sostanza i legali chiedono un nuovo processo basandosi su ben 7 consulenze diverse che proverebbero tutte l’innocenza dei coniugi Romano.

Le consulenze andrebbero nella stessa direzione, che è quella dell’incompatibilità della ricostruzione fatta dai Romano.

Olindo e Rosa quindi avrebbero sbagliato a raccontare il modo in cui avrebbero commesso la strage, peraltro ritrattando tutto in seguito.

L’incongruenza sarebbe tra quello che i Romano hanno detto e quello che le indagini hanno scoperto.

Naturalmente molta attenzione si è data alla testimonianza di Mario Frigerio, contestata come suggestionata.

Frigerio ha in effetti affermato di non aver riconosciuto il suo aggressore nell’immediatezza dei fatti.

In aula però disse di riconoscere Olindo Romano.

Ancora, le incongruenze sarebbero anche nella modalità con cui è morta Valeria Cherubini.

Non solo, ci sono nuovi elementi nelle consulenze, come ad esempio:

  • uno studio sull’energia elettrica nella casa della strage;
  • la testimonianza di Abdi Kais, spacciatore della zona, che nessuno ascoltò all’epoca.

150 pagine piene di nuovi elementi che la Corte d’Appello di Brescia dovrà valutare.

Nuovi accertamenti sui reperti per la strage di Erba: ma alcuni sono stati distrutti

Ad autorizzare nuovi accertamenti per la richiesta di revisione di condanna per la strage di Erba deve essere la Corte d’Appello di Brescia.

La difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi, in caso di autorizzazione, potrà quindi far eseguire nuovi esami sui reperti che si trovavano sulla Scena del Crimine.

Naturalmente gli avvocati sono ottimisti, ma va specificato che se non ci fossero elementi validi la richiesta di revisione della condanna non si potrebbe concedere.

Va anche detto che la Suprema Corte di Cassazione ha già rigettato la richiesta di incidente probatorio sui reperti, in particolare:

  • un accendino;
  • delle chiavi;
  • delle formazioni pilifere.

Tuttavia i legali affermano di poter avvalersi della formula dell’accertamento irripetibile in modo che il Pubblico Ministero possa nominare dei suoi consulenti.

I legali della coppia rappresentati dall’avvocato Fabio Schembri fanno sapere che alcuni reperti sono andati distrutti quando si trovavano nella cancelleria della Corte d’Assise di Como.

I nuovi accertamenti si faranno quindi, previa autorizzazione della Corte di Appello di Brescia, su quelli conservati al Ris e all’Università di Pavia.

Strage di Erba: è la terza richiesta di revisione condanna

Per la strage di Erba non è nuova la richiesta di revisione della condanna.

In questo caso gli avvocati della difesa si sono avvalsi della consulenza di 7 tecnici che smontano la ricostruzione delle sentenze.

Audio, video e 150 pagine di documentazione in quella che sembra la ricerca della verità portata avanti da più parti.

Non è infatti l’unica.

A credere nella presenza di nuovi elementi utili a riaprire il caso sono state già altre due richieste.

La prima è stata presentata da Diego Soddu.

Si tratta del tutore legale di Olindo Romano e Rosa Bazzi, avendone facoltà.

La seconda è stata presentata da Cuno Tarfusser.

È il Sostituto Procuratore Generale di Milano.

Proprio la richiesta di revisione di condanna di Tarfusser è al centro di un caso giudiziario.

Tarfusser: il testo della richiesta di revisione del Procuratore Generale del 26 marzo 2023

Il 26 marzo del 2023 il Sostituto Procuratore Generale di Milano Cuno J. Tarfusser ha depositato una “Richiesta di Revisione ai sensi degli articoli 629, 630 e 632 del codice di procedura penale“.

Nel testo della richiesta di revisione della condanna per la strage di Erba si legge quanto segue:

“Il sottoscritto dott. Cuno J. Tarfusser, Sostituto Procuratore Generale, con il
presente atto propone Richiesta di Revisione della sentenza di condanna n.
3/2008 Reg Sent., emessa il 26 novembre 2008 e depositata il 24 febbraio 2009
dalla Corte d’Assise di Como, confermata dalla Corte d’Assise d’Appello di
Milano con sentenza n. 17/2010 Reg. Sent. del 20 aprile 2010 depositata il 9 luglio
2010 e passata in cosa giudicata il 3 maggio 2011 a seguito dei rigetto dei ricorsi
da parte della Corte di Cassazione (sentenza n. 556/2011 del 3 maggio 2011),
pronunciata a carico di

  1. Olindo ROMANO, nato il 10 febbraio 1962 ad Albaredo di San Marco
    (SO), e
  2. Rosa Angela BAZZI, nata il 12 settembre 1963 ad Erba (CO)

Il PG parte, nella sua richiesta, riepilogando i reati per i quali i coniugi Romano sono stati condannati in via definitiva:

  • omicidio aggravato;
  • tentato omicidio (di Mario Frigerio);
  • incendio aggravato;
  • tentata distruzione aggravata di cadaveri;
  • violazione di domicilio aggravata;
  • porto ingiustificato e aggravato di armi da punta e da taglio fuori dall’abitazione.

Strage di Erba: i punti della richiesta di revisione di condanna di Tarfusser

La richiesta di revisione della condanna di Tarfusser relativa alla strage di Erba si fonda su una sequenza di punti precisi.

Lo stesso Procuratore Generale li riassume;

  • com’è nata la richiesta di revisione;
  • qual è la sua base giuridica, cioè quello che la legittima;
  • la ricostruzione dei fatti in cronologia, almeno quelli che ha ritenuto utili per la sua richiesta;
  • la criticità delle prove che hanno portato alla condanna.

È interessante notare come le prove “critiche” di cui parla il PG sono le stesse citate da chi crede nell’innocenza di Olindo e Rosa.

Si tratta di:

  • testimonianza di Frigerio e suo riconoscimento di Olindo Romano;
  • macchia di sangue appartenente a Valeria Cherubini trovata sul battitacco dell’auto di Olindo;
  • le confessioni di Rosa e Olindo.

Strage di Erba: le nuove prove secondo Tarfusser

Partendo da questi elementi il PG Tarfusser cita quelle che sarebbero secondo lui le nuove prove.

Parla dei consulenti per intendere le nuove acquisizioni fatte.

Si riferisce poi al “riconoscimento” di Mario Frigerio, termine posto tra parentesi.

In effetti la testimonianza di Mario Frigerio, come vedremo subito a seguire, è uno degli elementi più contestati.

Tarfusser parla poi della macchia di sangue e si esprime con “apparentemente” trovata sull’auto di Olindo. Il messaggio è chiaro.

Chiaramente parla anche delle “confessioni” di Rosa e Olindo.

In sostanza il PG di Milano chiede che vengano fatti nuovi accertamenti nella sua richiesta di revisione di condanna per la strage di Erba.

A rivolgersi a Tarfusser, come lui stesso scrive a pagina 3 della richiesta, furono i legali dei Romano.

Strage di Erba: le anomalie e il materiale mai ammesso in aula

Fabio Schembri e Paolo Sevesi, legali dei coniugi Romano, rappresentarono al PG delle gravi anomalie

Si riferivano a (si cita da pagina 4 della richiesta di revisione): “gravi anomalie che avevano costellato l’indagine”.

Parlarono anche di nuove prove derivate dalle nuove analisi tecnico-scientifiche che sarebbero di triplice natura:

  1. il materiale probatorio già acquisito agli atti ma mai usato;
  2. poi del materiale probatorio nuovo derivante dal lavoro dei consulenti;
  3. infine materiale probatorio già noto ma nuovo dal punto di vista giudiziario. Si tratta di elementi conosciuti ma non ammessi in dibattimento in quanto ritenuti non utili.

Strage di Erba: PG Tarfusser sotto procedimento per la richiesta di revisione della condanna

Perché il PG Tarfusser ha chiesto la revisione del processo per la strage di Erba?

Innanzitutto perché ha rilevato che ci fossero gli elementi per procedere.

In secondo luogo perché, come specificato dai legali dei Romano, una richiesta fatta dall’Autorità Giudiziaria, ha molto peso.

Infine, perché in buona fede ha ritenuto di fare il suo dovere in questo modo, e cioè di indagare al di là di ogni ragionevole dubbio.

Eppure proprio il suo lavoro lo ha portato sotto procedimento.

La Procura Generale della Suprema Corte di Cassazione ha infatti avviato un processo disciplinare verso Cuno J. Tarfusser,

Secondo la Procura Tarfusser avrebbe agito in “palese violazione del documento organizzativo dell’ufficio che assegna all’Avvocato generale e al Procuratore generale la facoltà di richiedere la revisione di sentenze”.

In pratica il PG non avrebbe informato i propri superiori ma avrebbe agito di sua iniziativa nel momento in cui ha agito assieme ai legali dei Romano.

Strage di Erba, il PG Tarfusser si difende “Ho fatto il mio dovere”

Si dichiara sereno il Sostituto Procuratore Generale di Milano Cuno Tarfusser.

Il magistrato sarà ascoltato davanti al Consiglio Superiore della Magistratura il prossimo febbraio 2024.

Ritiene di aver fatto solo il suo dovere di Magistrato.

Si richiama alle norme di legge che gli consentirebbero di fare quello che ha fatto.

Afferma di aver studiato il caso e valutato tutti gli elementi probatori che ritiene debbano essere approfonditi seriamente.

Questo prima di procedere con la richiesta di revisione della condanna ai Romano per la strage di Erba.

Strage di Erba: la testimonianza di Frigerio sempre sotto accusa

Sono dei nomi eccelsi quelli dei consulenti chiamati dalla difesa dei coniugi Romano.

Tra loro c’è senza dubbio il professor Giuseppe Sartori, ordinario di Neuroscienze e Neuropsicologia forense.

Sartori è a capo del pool di esperti ed è un luminare nel campo della psicologia della testimonianza.

Parte da quello che è l’assunto che è necessario per poter valutare l’attendibilità di una testimonianza.

Si tratta della ripetizione che il testimone deve fare in diversi momenti temporali.

Ebbene, Frigerio ha fornito testimonianze contrastanti.

Inoltre generalmente al passare del tempo il testimone tende a dimenticare dettagli e particolari.

Invece Frigerio ha mostrato quello che si definisce “arricchimento del ricordo“.

Va detto che un ricordo traumatico si distingue dal ricordo di un fatto neutrale.

Può accadere che si rimuovano degli elementi che fanno soffrire ma si riferiscono generalmente ai dettagli e non al nucleo centrale.

In questo caso il nucleo centrale si riferisce all’identità dell’aggressore, come abbiamo già ampiamente trattato.

Il ricordo traumatico dell’aggressore (Olindo secondo Frigerio) si sarebbe però dovuto impoverire, e non arricchire.

La testimonianza di Mario Frigerio in sostanza va contro la letteratura scientifica che riguarda i ricordi, anche quelli traumatici.

Perché il ricordo di Frigerio della strage di Erba è inattendibile per la scienza?

La validità delle consulenze degli esperti si basa sui dati scientifici.

Secondo la letteratura infatti i consulenti contestano le conclusioni delle sentenze a carico dei coniugi Romano.

In particolare si contesta questa frase: le sue dichiarazioni hanno progredito nel tempo a più riprese senza mai mostrare incongruenze logiche interne e senza mai mostrare contraddizioni fra una versione e l’altra: si sono semplicemente evolute in progressione con l’aggiunta di volta in volta di particolari e circostanze“.

Ebbene, invece è noto che:

  • i ricordi possono emergere in seguito, ma sono pochi (in percentuale dal 5% al 20% al massimo);
  • riguardano semmai i dettagli e non il nucleo centrale (l’identità dell’aggressore).

In sostanza non ci sono testimonianze povere all’inizio e molto ricche col passare del tempo.

Il nucleo centrale non può essere dimenticato o non ricordato e poi richiamato.

Perché la confessione di Rosa e Olindo non sarebbe veritiera?

Per gli esperti anche la confessione di Rosa e Olindo sarebbe falsata.

Secondo la legge italiana, se qualcuno confessa un crimine deve provare di averlo commesso.

Non basta infatti autoaccusarsi per venire condannati.

Esiste pertanto il reato di autocalunnia.

Ci sono molti motivi del resto per cui una persona potrebbe mentire.

Per proteggere qualcuno, perché è stato minacciato, per mitomania, o per avere dei vantaggi.

Nel caso dei coniugi Romano il vantaggio sarebbe stato quello di poter stare insieme.

Così chi li interrogava avrebbe assicurato

Secodo la difesa quindi la confessione sarebbe stata codizionata.

Gli aspetti critici della confessione, che la invaliderebbero, sarebbero:

  • i tanti errori commessi dai Romano nel ricostruire i fatti (circa 300);
  • il fatto che i Romano avrebbero parlato solo di cose già note agli inquirenti;
  • il fatto che ai coniugi fosse stato detto che Frigerio aveva riconosciuto Olindo. Non fu detto loro però che in un primo momento Frigerio non sapesse chi era il suo aggressore. Questo, in termini tecnici, si definisce “esagerazione del valore probatorio delle prove d’accusa“;
  • ancora, il fatto che gli inquirenti avessero parlato del ritrovamento di macchie sangue sui loro abiti (circostanza smentita poi dal RIS);
  • l’aver mostrato loro delle fotografie della scena del crimine;
  • l’aver promesso loro che avrebbero potuto condividere una cella matrimoniale;
  • il fatto che Rosa avrebbe deficit cognitivi che l’avrebbero resa suggestionabile.

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