Elisa Claps: storia dell’omicidio dalla scomparsa a oggi

Elisa Claps: storia dell’omicidio dalla scomparsa a oggi

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Elisa Claps: la storia dell’omicidio fin dalla scomparsa, è una delle più terribili della nostra cronaca recente.

In questo articolo si ricostruirà questa storia.

Si partirà dalla scomparsa la mattina del 12 settembre del 1993.

Verrà analizzata la falla delle ricerche e delle indagini.

Si parlerà del coinvolgimento di Danilo Restivo e dell’incredibile copertura che ha avuto.

Tutto, fino al ritrovamento del corpo di Elisa e alla condanna per il suo assassino.

Elisa Claps: la scomparsa il 12 settembre del 1993

Elisa Claps: storia dell'omicidio dalla scomparsa a oggi

Era la mattina del 12 settembre 1993, una domenica.

Elisa Claps era in centro a Potenza, come tante altre domeniche.

Si trovava con la sua amica Eliana, alla quale disse di dover incontrare Danilo Restivo. Erano le 11 e 30.

Restivo, sentito immediatamente dopo la scomparsa, dirà di averla incontrata nei locali della chiesa della Santissima Trinità.

Subito dopo però l’avrebbe vista andare via, in campagna gli avrebbe detto lei.

In campagna però Elisa non andrà mai, e nessuno da quel momento l’avrebbe più vista viva.

Eppure, non uscì mai da quella chiesa.

Elisa Claps: la falsa pista della scomparsa in Albania nel dicembre 1994

Le ricerche di Elisa cominciarono, e le false piste iniziarono a prendere piede.

Il coinvolgimento di Danilo Restivo nella scomparsa della Claps appariva evidente alla famiglia.

Come vedremo però, l’uomo fu oggetto di una pesante copertura e depistaggio, e gli investigatori batterono altre piste, tutte inconcludenti.

Una di queste fu quella dell’Albania del dicembre del 1994, a più di un anno dalla scomparsa.

Grazie a un inviato di ‘Chi l’ha visto’, si arrivò a Tirana, dove qualcuno aveva fatto una segnalazione su una ragazza somigliante Elisa Claps, ad Argirocastro.

La pista si rivelerà infruttuosa: in Albania Elisa non c’era.

Le prime menzogne di Danilo Restivo nella scomparsa di Elisa Claps

Danilo Restivo, pur tra mille depistaggi, entrò fin da subito nel mirino degli investigatori.

Si notò in particolare una sua ferita alla mano, compatibile con una colluttazione. Per spiegarne l’origine però Restivo inventò una scusa.

Disse di essersi recato, dopo l’incontro con Elisa, in un cantiere in costruzione.

Qui, proseguì, sarebbe caduto dalle scale mobili procurandosi il taglio.

Si trattava evidentemente di una bugia: quella caduta così rovinosa e la ferita alla mano sinistra non erano compatibili con il trauma se fosse stato vero.

Per quel taglio Restivo si fece medicare al Pronto Soccorso di Potenza, come risulterà dal referto medico firmato alle ore 13 e 45.

Il buco di un’ora e mezza: dove si trovava Danilo Restivo?

Restivo continuò a fornire alibi per il momento della scomparsa di Elisa Claps.

Prima disse di essere caduto, poi di essersi recato al pronto soccorso, poi di aver preso un autobus per Napoli, dove aveva un esame all’indomani.

Restava però sempre quel buco di un’ora e mezza che non riusciva a giustificare.

Dov’era nei momenti della scomparsa di Elisa Claps?

Il suo coinvolgimento nel caso di Elisa Claps e nella storia dell’omicidio fin dalla scomparsa apparirà tristemente chiara in futuro.

Restivo raggiunto da un ordine di custodia cautelare per la scomparsa di Elisa Claps: settembre 1994

Le prime dichiarazioni di Danilo Restivo circa Elisa Claps e la storia della sua scomparsa gli procurarono un ordine di custodia cautelare.

Molto chiara la motivazione, secondo cui “il lasso di tempo che rimane sguarnito di prova a causa delle sue false dichiarazioni corrisponde sinistramente a quello in cui si sono perse le tracce di Elisa Claps”.

Nessuno lo aveva visto infatti in quel lasso di tempo.

Non vi era qualcuno che potesse confermare le sue parole.

Restivo non convinceva gli inquirenti, e per queste false dichiarazioni sarà condannato nel 1998 dalla Corte d’Appello.

Elisa Claps: nella storia dell’omicidio ancora una falsa pista dal Brasile

Come spesso accade nelle storie delle scomparse, anche quella di Elisa Claps sembrava destinata essere dimenticata.

In questa storia però saranno due gli elementi che permetteranno nonostante i depistaggi ad arrivare alla verità.

Da un lato la forza della famiglia di Elisa Claps e di suo fratello Gildo.

Dall’altro i colpi di scena che non hanno mai fatto calare l’attenzione.

Come quello della notizia di una email proveniente dal Brasile.

Era l’11 maggio del 1999 quando Gildo Claps, fratello di Elisa che ha sempre indagato sulla sua scomparsa, fece una rivelazione.

Aveva fatto aprire un sito dedicato a Elisa Claps: la storia dell’omicidio a cui oramai tutti si erano arresi doveva essere chiarita.

Questo sito serviva per raccogliere informazioni da chiunque sapesse qualcosa.

Arrivò però una email da una ragazza che diceva di essere Elisa, di trovarsi in Brasile, di stare bene e di essersi allontanata di sua volontà.

Gildo scoprì però che la mal, inviata il 23 aprile del 1999 alle ore 21:45, non veniva dal Brasile ma da un club di Potenza, il Tati.

A mandare quella email era stato proprio Danilo Restivo.

Nonostante questo la Procura non riaprì le indagini. Elisa Claps e la storia dell’omicidio sembravano destinate a scomparire nell’ombra.

Elisa Claps: nella storia dell’omicidio Danilo Restivo è indagato a Salerno

Siamo arrivati oramai agli anni 2000 per quanto riguarda Elisa e la sua scomparsa.

Accade un fatto che permetterà in seguito, grazie alla determinazione di alcuni magistrati, di riaprire le indagini sull’omicidio.

L’inchiesta viene trasferita dalla Procura di Potenza a quella di Salerno.

Danilo Restivo viene indagato per crimini gravissimi, dopo la condanna per falsa testimonianza:

  • violenza sessuale,
  • omicidio volontario
  • occultamento di cadavere.

La DIA, direzione investigativa antimafia, perquisisce la sua abitazione.

22 giugno 2004: Danilo Restivo arrestato a Bournemouth

Un altro colpo di scena arriva nella vicenda di Elisa Claps e nella storia dell’omicidio.

Danilo Restivo, il 22 giugno del 2004, viene arrestato e interrogato a Bournemouth, nella contea londinese di Dorset, in Inghilterra. Qui si sospetta che sia implicato nell’omicidio di un’altra donna.

Si tratta della 48enne Heather Barnett, trucidata il 12 novembre 2002.

Furono i figli a trovare il cadavere mutilato della madre tornando da scuola.

Heather era una sarta, ma fu un particolare a colpire l’attenzione degli investigatori.

Nella mano la donna stringeva una ciocca di capelli.

Dalle analisi risultò che non erano i suoi.

Ci si trovava in presenza di un Serial Killer?

La ciocca di capelli è la firma del Serial Killer?

Quando un serial killer uccide le sue vittime, spesso lascia quella che si chiama signature, o firma.

Si tratta di un particolare che non solo non è necessario nell’omicidio, ma che serve per riconoscere quel particolare assassino.

L’omicida non è infatti obbligato, come in questo caso, a lasciare una ciocca di capelli nelle mani della sua vittima.

Anzi, questo dettaglio spesso fa perdere tempo a un serial killer che però non può fare a meno di agire in questo modo.

È il suo messaggio, un dettaglio che lo distingue, e che può condurre però anche gli investigatori a scoprirlo attraverso un profilo.

Il fatto che Heather Barnett stringesse nelle mani una ciocca di capelli non era assolutamente legato alla sua morte.

Diceva qualcosa del suo killer: secondo il Principio di Locard si lascia sempre qualcosa di sé sulla Scena di un Crimine.

Il killer non solo aveva lasciato la sua firma: ci stava dicendo che aveva ucciso un’altra donna.

Danilo Restivo conosceva Heather Barnett: è lui il serial killer?

Appare fin da subito clamorosa un’altra circostanza.

Il vicino di casa della donna uccisa è Danilo Restivo.

Assieme alla vicenda di Elisa Claps e alla storia dell’omicidio di Potenza, arriva adesso quella di Heather Barnett, trucidata in casa.

Una casa che si trova nel quartiere di Charminster, proprio davanti all’abitazione di Danilo Restivo.

L’uomo le aveva commissionato tempo prima delle tende, in quanto Heather faceva la sarta.

Dopo quell’episodio però la donna aveva denunciato a Phil James, capo della squadra anticrimine della Polizia del Dorset, la scomparsa delle chiavi di casa.

Lo avrebbe riferito lo stesso James dopo il ritrovamento del corpo.

Non solo: James disse anche che Heather chiese spiegazioni a Danilo Restivo il quale negò.

Heather Barnett: un altro alibi traballante per Danilo Restivo

Interrogato in merito a questo episodio, Danilo Restivo riferì di avere un alibi per il momento dell’omicidio di Heather Barnett.

Si sarebbe trovato a un corso di informatica alla Nacro, un’associazione inglese che si occupa del reinserimento di ex detenuti.

Gli investigatori londinesi hanno fin da subito dei dubbi, e si recano così in Italia per apprendere notizie su Elisa Claps e la storia dell’omicidio della ragazza fin dalla scomparsa.

In seguito a questo approfondimento, Phil James si dichiara non pienamente soddisfatto delle spiegazioni di Danilo Restivo. Il comandante sottolinea gli elementi di indagine di interesse investigativo.

Si tratta di:

  • un modello di scarpa di marca Nike “Terra Part” misura 9,5 inglese le cui impronte si trovano sulla Scena del Crimine;
  • l’E-Fit, cioè l’Electronic Facial Identification, un riconoscimento elettronico facciale che ha ripreso un uomo vicino al luogo del delitto la mattina del 12 novembre 2002 con gli abiti sporchi;
  • il foglio presenze alla Nacro dove Restivo ha detto di essersi recato la mattina dell’omicidio. Qualcuno ha modificato a mano l’orario;
  • le ciocche di capelli che Heather Barnett stringeva in mano. Si apprende che si tratta di due ciocche distinte.

Questi sono i punti su cui la polizia sta indagando.

Arriva il legame tra Elisa Claps e Heather Barnett: Danilo Restivo tagliava ciocche di capelli alle donne

Proprio il dettaglio dei capelli che la Barnett stringeva tra le mani portano gli investigatori inglesi a Danilo Restivo.

Gli uomini della polizia del Dorset scoprono che a Potenza si sono verificati fatti analoghi.

Sembra che Danilo Restivo infatti avesse la mania di tagliare capelli alle ragazze in luoghi pubblici come autobus e cinema.

La domanda a questo punto è a chi appartengano le ciocche trovate sul corpo di Heather Barnett.

Gli investigatori fanno quindi un appello alle donne inglesi:chi sa parli

Rispondono in 5.

A Bournemouth ben 5 donne raccontano questa esperienza; due di loro riconoscono Danilo Restivo come l’autore del taglio dei capelli.

Elisa Claps: nella storia dell’omicidio la polizia inglese accusa Danilo Restivo

Nel corso del programma inglese della BBC Crimewatch si manda in onda un servizio sull’omicidio di Heather Barnett.

Si ricostruisce l’omicidio e si mandano in onda dei fotogrammi che mostrano un uomo spiare Heather.

Non solo: si afferma chiaramente come la polizia inglese identifichi Danilo Restivo come responsabile in entrambi i casi.

Sarebbe lui l’uomo coinvolto negli omicidi di Heather Barnett e Elisa Claps.

Heather Barnett: arriva da Quantico l’FBI, è un serial killer?

Il filmato della BBC provoca un terremoto in Inghilterra.

Dopo la messa in onda, alla redazione arrivano decine di telefonate ed email: donne che raccontano del taglio dei capelli.

Due donne si presentano in studio per confermare l’esperienza. Una in particolare si trovava in autobus quando ha sentito odore di mentolo e una pressione anomala in testa.

Voltandosi, ha visto un uomo che si sporgeva verso di lei. Scesa dal bus si è accorta che le mancava una ciocca di capelli e ha capito che l’odore di mentolo veniva dalla sua testa.

L’altra donna ha riferito di aver visto più volte un uomo con un bomber verde tagliare ciocche di capelli sugli autobus.

Il 6 novembre del 2006 arriva la comunicazione dell’FBI, che si interessa del caso.

Secondo gli esperti del Criminal Profiling di Quantico potrebbe essere lui l’assassino di Heather Barnett.

L’appello alle ragazze italiane: denunciate Danilo Restivo se vi ha tagliato i capelli

Dopo l’appello lanciato alle donne inglesi, la polizia di Londra lancia lo stesso messaggio a quelle italiane.

Se qualcuna si rivede negli episodi del taglio di capelli lo denunci.

In questo modo si potrebbe dare un nome alle proprietarie delle ciocche che Heather stringeva tra le mani.

Oltretutto questo potrebbe creare un legame tra i casi di Elisa Claps e Heather Barnett.

Era noto infatti alla polizia inglese che Danilo Restivo si indicava come l’autore di molti episodi simili a Potenza.

L’uomo, dopo la scomparsa di Elisa Claps, si era trasferito a Bournemouth, proprio accanto alla casa di Heather.

Qui aveva continuato a tagliare ciocche e qui Heather aveva perso la vita.

Non erano più solo coincidenze.

Un gesto di sadismo: l’interpretazione criminologica del taglio dei capelli

Sul particolare del taglio delle ciocche dei capelli si sono espressi in molti in questa storia.

Si è detto che quel dettaglio rappresenta la firma dell’assassino.

Non è necessario per la morte, e il killer per metterlo in atto perde del tempo rischiando di farsi scoprire.

Eppure gli è necessario per lasciare un messaggio, per farsi riconoscere, e per mettere in atto una fantasia.

Una fantasia sadica, secondo l’opinione che il criminologo Massimo Picozzi che commentò il caso.

Lo psichiatra affermò che il tagliare i capelli delle donne in quel modo, di nascosto, poteva essere un gesto di sadismo.

A sua volta, il sadismo poteva rivelarsi predittore di un comportamento ben più grave.

Si lasciava intendere che da quando Danilo Restivo aveva lasciato Potenza, dove tagliava i capelli di nascosto alle donne, potevano essere accaduti episodi molto gravi.

Elisa Claps: per la storia dell’omicidio la Procura di Salerno riapre le indagini su Danilo Restivo

Arriva l’informativa conclusiva indirizzata al Pm di Salerno, la dottoressa Rosa Volpe.

A siglarla la Squadra Mobile di Potenza nella persona del vicequestore Barbara Strappato.

Si parla di omicidio preterintenzionale in seguito a una pulsione sessuale.

Nell’omicidio preterintenzionale l’assassino non premedita di uccidere la sua vittima.

Vuole farle del male ma non ucciderla.

In questo caso l’omicida aveva l’intenzione di abusare di Elisa Claps; quando ha visto che lei resisteva ha perso la testa e l’ha ammazzata.

Vi è un nome in questa informativa, l’unico accusato per l’omicidio di Elisa Claps e l’occultamento del suo cadavere: Danilo Restivo.

L’aspetto importante di questa informativa è che oltre a parlare di Restivo si dice chiaramente un’altra cosa.

Ci sarebbero altre persone da identificare, colpevoli di depistaggi. Si va verso la verità.

14 ottobre 2009: la polizia inglese preleva il DNA sulle donne italiane, di chi sono quei capelli?

In data 14 ottobre 2009 la polizia inglese si reca di nuovo in Italia.

Qui incontra le donne che hanno riferito di qualcuno che ha tagliato loro i capelli.

Il motivo di questi incontri è il prelievo del DNA da ciascuna di loro per confrontarlo con quello delle ciocche che Heather Barnett stringeva in mano.

Ci vorrà qualche mese per avere i risultati completi, dice il responsabile dell’indagine Jez Noyce, che fa un nuovo appello.

Chi sa parli.

Elisa Claps: nella triste storia dell’omicidio si ritrova un corpo, è il 17 marzo 2010

È la mattina del 17 marzo del 2010.

Nella chiesa della Santissima Trinità di Potenza ci sono degli operai che stanno lavorando a un’infiltrazione d’acqua nel sottotetto.

All’improvviso la macabra scoperta. Nel sottotetto ci sarebbe un corpo mummificato.

Si allerta subito la polizia, e arrivano le prime dichiarazioni.

Il questore di Potenza Romolo Panico afferma che l’identità del corpo non può essere stabilita a causa delle sue condizioni.

La polizia scientifica riceve l’incarico di effettuare il sopralluogo.

Accanto al corpo una catenina, dei sandali, un orologio e degli occhiali.

Si repertano e fotografano gli oggetti che i parenti di Elisa Claps riconoscono come quelli che portava il giorno in cui scomparve.

Non c’è ancora la certezza ma a Potenza c’è un’unica voce: Elisa Claps è stata trovata.

Chiesa della Santissima Trinità: Elisa Claps non è mai uscita dal luogo dell’omicidio

Quella chiesa, al centro di tante attenzioni, è l’ultimo posto in cui Elisa Claps venne vista la mattina della sua scomparsa, il 12 settembre 1993.

Ad apprendere la notizia Danilo Restivo è in Inghilterra, che fu l’ultimo a vederla viva.

Unico accusato per la morte della ragazza, è attualmente coinvolto anche nell’indagine per l’omicidio di Heather Barnett.

Il cerchio si stringe sempre più, ma Restivo afferma di sentirsi tranquillo.

Lo dice il suo avvocato, Mario Marinelli, secondo cui Restivo avrebbe appreso la notizia dalla televisione,

Arriva naturalmente la richiesta della Procura della Repubblica di Salerno: si chiede la perizia medico legale sul corpo.

Elisa Claps: nella storia dell’omicidio arriva l’avocazione della Procura di Salerno

Arriva a questo punto una mossa strategica da parte della Procura di Salerno.

Il procuratore generale di Salerno, Lucio Di Pietro, “avoca” l’inchiesta sull’omicidio di Elisa Claps.

Cosa significa?

Avocare un’inchiesta significa assumerne la direzione.

È un atto lecito ma straordinario, che consente di evitare che un’indagine si chiuda come in questo caso per scadenza dei termini.

Il procuratore di Salerno, di concerto con il procuratore capo Franco Roberti, prende in carico l’indagine.

In questo modo potrà svolgere nuovi accertamenti e chiedere ulteriori atti investigativi.

La verità ormai deve venire fuori.

Si tratta di una facoltà di legge che ha il Procuratore Generale che serve espressamente per non annullare tutto il lavoro svolto negli anni passati.

Elisa Claps: l’autopsia sui resti dell’omicidio

Il 23 marzo del 2010 il professor Francesco Introna, medico legale dell’Istituto di Medicina legale al Policlinico di Bari termina l’autopsia sui resti del corpo.

Occorreranno diversi giorni prima di poter leggere la relazione che si consegnerà al pm di Salerno Rosa Volpe.

Lo conferma anche Luigi Mastrangelo, il consulente della famiglia Claps.

Lo stesso professor Introna dichiara:

abbiamo fatto un passo aggiuntivo. Procediamo passo passo perché questa è un’indagine abbastanza complessa in considerazione dello stato di decomposizione estrema della salma”.

Tra gli accertamenti vi è stato anche quello sull’osso ioide per verificare la presenza di lesioni che suggeriscono soffocamento.

Si cerca il DNA dell’assassino.

La ricostruzione dell’omicidio di Elisa Claps

Siamo al 3 aprile del 2010.

Tutti i tasselli sembrano andare finalmente a posto, affinché si possa restituire pace a Elisa Claps e alla sua famiglia.

Il quadro è chiaro ormai, e la Procura di Salerno può ricostruire la dinamica dell’omicidio di Elisa Claps.

Il 12 settembre 1993 Elisa Claps si sarebbe recata nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza insieme al suo assassino, Danilo Restivo. Nella parte centrale del sottotetto, la 16enne sarebbe stata aggredita dall’uomo che verosimilmente voleva violentarla.

Elisa avrebbe cercato di difendersi, provocando l’ira di Restivo.

L’uomo l’avrebbe allora colpita a una spalla, forse con un taglierino.

Questo spiegherebbe la ferita che Restivo aveva alla mano e che aveva giustificato con la caduta dalle scale mobili.

Restivo avrebbe poi trascinato il corpo di Elisa nell’angolo destro del sottotetto.

Si scoprirà poi un altro terribile dettaglio.

Sopralluogo nella Chiesa della S.S. Trinità per l’omicidio di Elisa Claps

Il 14 aprile del 2010 si dispone l’incidente probatorio su ogni reperto. Si tratta di:

  • tegole;
  • foglie;
  • fibre di tessuto;
  • due bottiglie di birra;
  • un cavo elettrico;
  • un pennello;
  • una candela;
  • un laccio di cuoio;
  • una croce di legno;
  • capelli.

Presenti alle operazioni peritali i legali di Danilo Restivo e quelli della famiglia Claps, i magistrati della Procura di Salerno.

A condurre le operazioni i periti:

  • Vincenzo Pascale dell’Università Cattolica;
  • Giorgio Porrera, ex ufficiale del RIS:
  • Eva Sacchi dell’università di Milano;
  • Cristina Cattaneo dell’Istituto di medicina legale di Milano.

Londra: arrestato Danilo Restivo per l’omicidio di Heather Barnett

Nel frattempo a Londra, il 19 maggio del 2010 la polizia arresta Danilo Restivo.

Lo conferma la BBC: la polizia ha fermato l’uomo alle 6,30 di mattina portandolo alla stazione di Poole per prelevargli il DNA.

Ha inoltre proceduto a un sopralluogo nella sua abitazione di Chatsworth Road

Si lavora a una rogatoria richiesta dalla Procura di Salerno, come conferma il procuratore Franco Roberti.

È l’Italia quindi ad aver chiesto il prelievo, ma specifica che il fermo è stato un’iniziativa della polizia inglese.

L’arresto di Danilo Restivo in Inghilterra riguarda naturalmente l’omicidio di Heather Bernmett.

Infatti il titolare dell’inchiesta inglese Mark Cooper parla di un’operazione “in connessione all’omicidio di Heather Barnett’.

Restivo sarò trattenuto, per legge, 72 ore, 96 se il magistrato dovesse convalidare la richiesta di proroga.

Salerno: il Gip chiede l’arresto di Restivo per l’omicidio di Elisa Claps

Il 27 maggio del 2010 arriva la richiesta di arrestare Danilo Restivo per l’omicidio di Elisa Claps.

Il Procuratore di Salerno lo ha chiesto e il Giudice per le Indagini Preliminari

ha firmato la richiesta, inviandola poi in Gran Bretagna.

Restivo, già in arresto per l’omicidio di Heather Barnett, si trova in arresto anche per quella di Elisa Claps.

Il 24 settembre del 2010 inizierà il processo in Inghilterra.

In quell’occasione si leggeranno i capi di imputazione nel corso della cosiddetta udienza d’incriminazione.

Sarà allora che Danilo Restivo dirà se è innocente o colpevole.

L’uomo è sposato, e la moglie Fiamma gli è ancora accanto.

Elisa Claps: per la storia dell’omicidio desecretata la perizia del medico legale

Il 7 giugno del 2010 si può leggere la perizia medico legale del professor Introna.

Nelle 250 pagine della perizia la ricostruzione è spietata.

Danilo Restivo avrebbe tentato di violentare Elisa Claps.

La ragazza si sarebbe difesa, come mostrano le ecchimosi all’interno della coscia destra e sul seno.

A rendere ancora più terribile la ricostruzione, appare evidente che l’assassino l’ha presa alla spalle, tentando di spogliarla.

A causa della sua resistenza, l’uomo l’avrebbe ripetutamente colpita con un coltello di circa 6 centimetri.

I colpi l’avrebbero attinta alla gola e quindi al torace.

Quando Elisa cadde a terra, l’assassino continuò a infierire con almeno 13 coltellate.

Poi la trascinò nel sottotetto, abbandonandola lì come se niente fosse, coprendola con delle tegole.

Si portò via delle ciocche di capelli. Il suo trofeo.

I processi a Danilo Restivo e le condanne in Inghilterra e in Italia

Da questo momento si susseguono le notizie relative ai processi che porteranno alla condanna di Danilo Restivo per l’omicidio di Heather Barnett e di Elisa Claps.

28 aprile 2011: vertice alla Procura di Salerno

Il 28 aprile del 2011 si tiene alla Procura di Salerno un vertice tra i magistrati inglesi e i pubblici magistrati italiani.

Si svolgono ben tre udienze, in cui 7 periti si confrontano su:

  • perizie botaniche;
  • perizie merceologiche;
  • analisi del DNA di Restivo sul corpo di Elisa Claps.

3 giugno 2011: rinvio a giudizio per Danilo Restivo

Il 3 giugno del 2011 la procura di Salerno chiede il rinvio a giudizio per Danilo Restivo: l’accusa è di omicidio volontario pluriaggravato.

Restivo sarà processato.

29 giugno 2011: Restivo è colpevole dell’omicidio di Heather Barnett, ergastolo

Il 29 giugno del 2011 il Tribunale inglese di Winchester dichiara Danilo Restivo colpevole dell’omicidio di Heather Barnett, alla presneza della famiglia di lei.

In particolare l’accusa aveva parlato più volte di “analogie con l’omicidio di Elisa Claps”.

L’uomo viene descritto come “assassino freddo, calcolatore e depravato” dal giudice Michael Bowes.

La sentenza inglese per Danilo Restivo arrivata il giorno dopo, il 30 giugno del 2011, è l’ergastolo.

11 novembre 2011: la condanna

L’11 novembre del 2011 arriva la sentenza anche in Italia, dopo il rito abbreviato.

30 anni di reclusione inflitti dal Giudice per l’Udienza Preliminare di Salerno Elisabetta Boccassini.

Danilo Restivo ha ucciso anche Elisa Claps.

La mamma di Elisa Claps, Filomena Iemma, commenta che “la verità è venuta fuori, finalmente è stata fatta giustizia”.

Terribili le parole pronunciate contro la Chiesa: “non doveva fare quello che ha fatto, né a me né ad Elisa, ed è la verità sulla Chiesa quella che voglio. La verità sulla Chiesa deve venire fuori, a tutti i costi”.

Le indagini sui depistaggi infatti continuano.

21 novembre 2012: sconto di pena per Danilo Restivo in Inghilterra

La pena di Danilo Restivo si riduce: la Gran Bretagna passa dall’ergastolo ad almeno 40 anni di carcere.

Lo stabilisce la corte di Appello di Londra.

9 aprile 2013: conferma a 30 anni in Italia

Il 9 aprile del 2013, al processo di Appello in Italia, il pm Rosa Volpe chiede la conferma della condanna di primo grado a 30 anni per Danilo Restivo.

Nonostante l’opposizione della difesa, il Tribunale conferma i 30 anni.

7 marzo 2016: la Cassazione conferma la sentenza in Italia

Il 7 marzo del 2016 la Suprema Corte di Cassazione Quinta sezione penale dichiara inammissibile il ricorso straordinario dei legali di Danilo Restivo.

Nonostante fosse stata eliminata l’aggravante della crudeltà per mancanza di prove, Danilo Restivo è l’unico colpevole.

Danilo Restivo oggi

A 30 anni dalla morte di Elisa Claps Danilo Restivo, unico colpevole, è ancora detenuto in Inghilterra. L’uomo oggi ha 50 anni.

Gildo Claps oggi

Il fratello di Elisa Claps, Gildo, che tanto si è battuto per la verità sulla morte della sorella, oggi ha 54 anni e spende ancora la sua vita per aiutare gli altri.

È infatti il fondatore dell’associazione Penelope, che aiuta i famigliari delle persone scomparse.

La Chiesa della S.S. Trinità torna a celebrare Messa: lo scandalo

Il 2 novembre del 2023 nella Chiesa della S.S. Trinità, chiusa dopo il ritrovamento di Elisa Claps, si è tornato a celebrare Messa.

Si è parlato tanto dei depistaggi, del fatto che era impossibile che nessuno sapesse, e del ritrovamento avvenuto a opera di due inservienti (condannate per falsa testimonianza) prima di quello ufficiale.

Nel 2015 infatti Annalisa Lo Vito e sua madre Margherita Santarsiero vennero condannate per falsa testimonianza, reato poi prescritto.

Le donne avrebbero trovato il corpo di Elisa prima del ritrovamento ufficiale. avvisando l’allora parroco.

Poi smentirono.

Il commento di Gildo Claps a questa notizia è stato duro. La Curia di Potenza, ha detto, vuole rimuovere tutto un’altra volta.

Tuttavia oggi la verità è stata scritta.

Elisa Claps ha trovato pace.

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