Nel 1969 uno psicologo di nome Philip Zimbardo si “divertì” ad effettuare un esperimento chiarificatore. Il Professor Zimbardo è lo stesso che due anni dopo mise in atto il celeberrimo esperimento, molto criticato, nel quale alcuni volontari che probabilmente non sapevano esattamente a cosa sarebbero andati incontro, scelsero di impersonare il ruolo di carcerati e/o guardie in un carcere simulato.
Nell’esperimento precedente Zimbardo si limitò a parcheggiare due automobili identiche in quartieri molto diversi. La prima automobile fu posteggiata in una strada del Bronx, mentre l’altra fu lasciata incustodita in un quartiere di Palo Alto, in California. Nel primo caso l’automobile fu letteralmente distrutta, apparentemente per il solo motivo che era circondata da altre automobili con i “vetri rotti” tra i rifiuti. Come se il degrado avesse attirato il crimine.
Ma cosa era accaduto all’altra automobile? Nulla.
Tanto che il Prof. Zimbardo fu “costretto” a romperne un vetro. Da quel momento, nei giorni seguenti, anche quest’auto fu saccheggiata. Ed ecco che entrano in scena altri due ricercatori: Wilson e Kelling, dell’Università di Harvard.
Siamo negli anni’80, e i due ripropongono la teoria derivante dagli studi di Zimbardo secondo la quale esiste un rapporto stretto tra degrado di un ambiente e criminalità che si sviluppa in quell’ambiente.
Nasce la Broken Windows Theory.
La teoria è semplice ma disarmante nella sua efficacia. Se in un quartiere viene rotta una finestra e la finestra rimane rotta per giorni, molto probabilmente presto ne verrà rotta un’altra. Se le finestre rotte ora sono due, probabilmente gli atti di vandalismo aumenteranno in maniera esponenziale, allargandosi anche ad altre tipologie criminali.
Il meccanismo psicologico che ne sta alla base è facilmente comprensibile.
Quando ci rechiamo in un posto pulito, dove nessuno fa rumore o getta cose a terra, difficilmente compiremo atti di vandalismo, perché ci sentiremmo “fuori posto“. Inoltre probabilmente verremo multati, ciò che rappresenta un deterrente.
Se invece ci troviamo in un posto degradato, dove tutti commettono atti di vandalismo ma nessuno viene punito, cosa ci importa di mantenere l’ordine e la correttezza? Anzi, probabilmente ci sentiremo gli sciocchi di turno se fossimo gli unici a comportarci bene. Questa teoria riscosse un tale successo che negli anni successivi il Professor Kelling fu assunto come consulente dall’amministrazione di New York, la quale progettava di rimettere in sesto la rete metropolitana.
A dispetto di chi suggeriva investimenti milionari in strutture, Kelling consigliò di operare innanzitutto in sue direzioni:
1. Pulire e soprattutto tenere puliti i vagoni
2. Far pagare a tutti il biglietto.
Come fare? Semplice: nel primo caso i treni venivano ripuliti ogni sera a fine corsa; nel secondo chi veniva sorpreso senza titolo di viaggio veniva letteralmente messo alla gogna in manette all’interno della stazione. Bastarono questi due semplici accorgimenti per far diminuire, con molta pazienza e anni, i reati nella rete metropolitana.
Pertanto, se vedete una finestra rotta, non aspettate che tutto il palazzo venga giù. Riparatela.