Baby gang in Italia: Report del Ministero dell’Interno del 2022

Baby gang in Italia: Report del Ministero dell’Interno del 2022

Quali e quante sono le baby gang in Italia?

Quali caratteristiche hanno?

Come si affronta il fenomeno?

A queste domande ha risposto il Ministero dell’Interno con il Report del 2022.

La mappa delle baby gang in Italia secondo il Ministero dell’Interno

Le teorie della devianza si occupano molto della criminalità minorile e di come si sviluppi.

Il centro di ricerca interuniversitario sulla criminalità transnazionale “Transcrime” ha prodotto un Report sul fenomeno delle baby gang.

Lo studio è stato realizzato con la collaborazione delle università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Alma Mater Studiorum di Bologna e dell’università degli Studi di Perugia. 

I dati sono stati desunti con l’aiuto del Servizio analisi criminale della direzione centrale della Polizia criminale del dipartimento della Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno.

Si tratta di un dipartimento che si avvale della collaborazione interforze di:

  • Polizia di Stato;
  • Arma dei carabinieri;
  • Guardia di finanza;
  • Polizia penitenziaria;
  • dipartimento di Giustizia minorile del ministero della Giustizia.

L’identikit delle baby gang in Italia

Ciò che si è visto con il report è stato che in Italia esiste la diffusione di molti gruppi criminali minorili, con una prevalenza nel Centro-Nord.

L’età media dei ragazzi che compongono queste bande minorili è di 15-17 anni, mentre il numero dei membri in genere è 10.

La maggior parte di queste bande, spesso di nazionalità italiana, non ha una struttura definita con a capo un leader.

I membri non sembrano avere dei ruoli precisi, e le azioni violente che compiono sembrano più dettate dal disagio che da finalità criminogene.

Le vittime di questi criminali sono spesso coetanei, e i reati che vengono commessi vanno dal vandalismo al disturbo della quiete pubblica, potendo arrivare anche traffico di stupefacenti, rapine, tentati omicidi.

I 4 macro modelli delle baby gang

Secondo la mappa prodotta da Transcrime, vi sarebbero nello specifico 4 macro-modelli di baby gang, e le caratteristiche sarebbero definite anche in base a:

  • quanto sono attivi i membri sui social;
  • quali sono le loro caratteristiche socio-anagrafiche;
  • quanti e quali reati vengono commessi e ripetuti.

Baby gang senza vertici

Il primo modello,anche il più diffuso, delle baby gang in Italia è quello che non mostra un’organizzazione verticistica. Si compone in genere da ragazzi minori di nazionalità italiana tra i 15 e i 17 anni che prendono di mira i coetanei.

Baby gang legate alla criminalità organizzata

Il secondo tipo di baby gang è quello che ha legami con la criminalità organizzata o che comunque si ispira a essa.

Non a caso questo modello è più diffuso nel Sud Italia. I reati commessi sono più gravi, e si configurano come traffico di droga, estorsioni, rapine in case o locali pubblici.

Baby gang straniere non integrate

Il modello più diffuso al Centro-Nord è quello che si ispira a gang criminali estere. Si compone prevalentemente di ragazzi stranieri che non sono integrati a livello sociale, e non mostrano intenzione di integrarsi in tal senso.

Possono essere immigrati di prima o seconda generazione.

Baby gang strutturate

Il quarto modello di banda minorile è più diffuso nelle aree urbane. Anche se non mostra di avere legami con la criminalità organizzata, si caratterizza per la gravità dei crimini e per il fatto di avere una struttura definita.

Report Ministero Interno 2022: metodi e risultati

Premessa

Il Report del Ministero dell’Interno nasce con la premessa di definire in modo chiaro e sistematico il fenomeno delle baby gang in Italia.

Ha quindi mappato le bande mostrandone le diverse caratteristiche e la presenza sul territorio.

Metodologia

I dati elaborati sono stati desunti da questionari somministrati a 3 realtà del territorio:

  1. Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri;
  2. Questure di Polizia;
  3. Uffici di Servizio Sociale per Minorenni (USSM).

A questi dati si sono poi aggiunti quelli rilevati dall’analisi sistematica di articoli relativi a gang giovanili apparsi su giornali nazionali e locali o agenzie stampa.

Risultati

Dai risultati è emerso che in quasi tutte le regioni italiane sono presenti baby gang. Anzi, in diverse aree appaiono in aumento, come si vede nelle immagini sottostanti:

Baby gang in Italia

Sebbene si parli di condizioni di marginalità o disagio socioeconomico per molti componenti delle gang giovanili, questo non è sempre vero, specialmente per gli italiani.

I crimini commessi dalle baby gang in Italia

I crimini che vengono commessi più spesso da queste bande minorili sono:

  • reati violenti (risse, percosse e lesioni);
  • atti di bullismo;
  • disturbo della quiete pubblica;
  • atti vandalici;
  • spaccio di stupefacenti;
  • reati appropriativi (rapine), questi ultimi due soprattutto a opera di bande strutturate.

Perché i ragazzi si uniscono alle baby gang: possibili motivazioni

Tra i motivi che spiegherebbero perché i minori si uniscano alle baby gang ve ne sono diversi.

In primo luogo i disagi in famiglia.

Poi i disagi con il gruppo dei pari e le difficoltà all’interno della scuola.

Ancora, vi sarebbero difficoltà di relazione e difficoltà a inserirsi nella propria comunità di riferimento.

Infine, vi sarebbero motivi attribuibili al disagio sociale o economico.

Effetto Lucifero e Disimpegno morale nelle bande giovanili

Sempre più spesso si parla anche del ruolo dei social network come mezzo per rafforzare un’identità fragile e per stimolare processi di emulazione. In questo senso la teoria di Zimbardo sull’effetto Lucifero può aiutare a capire come mai si perda la propria identità in gruppo per assumere quella deviata degli altri membri.

Invece per capire come sia possibile autoassolversi per i reati che si commettono, è utile riferirsi alla teoria del disimpegno morale di Albert Bandura.

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