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Non ci sarà nessuna revisione del processo per Massimo Bossetti relativamente all‘omicidio di Yara Gambirasio.
Lo ha deciso la Corte di Cassazione giudicando l’istanza per la nuova analisi dei reperti inammissibile.
Istanza inammissibile per Massimo Bossetti: cosa succede adesso
I legali di Massimo Bossetti, a oggi l’unico colpevole per l’onicidio di Yara Gambirasio, hanno avuto oggi il responso della Corte di Cassazione.
L‘istanza con la quale avevano chiesto di poter analizzare i reperti dell’indagine è infatti stata dichiarata inammisibile.
C’è grande delusione nella difesa del muratore condannato all’ergastolo.
La speranza per lui era di poter realmente riaprire il caso, in virtù dei precedenti sviluppi proprio in tema di reperti.
In passato infatti si era disposto che gli stessi potevano essere visionati.
I legali di Bossetti però, gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, avrebbero voluto farli riesaminare.
Non ci sarà una revisione del processo per Massimo Bossetti
La speranza in una revisione del processo, come sta accadendo peraltro per il caso di Erba, era sorta nel maggio del 2023.
Allora la stessa Corte di Cassazione aveva accolto il ricorso della difesa.
Lo aveva fatto con l’annullamento dell’ordinanza del 21 novembre 2022 della Corte di assise di Bergamo che voleva negare a Massimo Bossetti l’accesso ai reperti per le indagini difensive.
Questo serviva proprio in vista della possibile revisione che però non è arrivata.
In quella occasione la Cassazione aveva specificato che la difesa di Bossetti avrebbe potuto procedere alla ricognizione dei reperti, invitando la Corte di assise di Bergamo a garantirne l’integrità.
Ma oggi con la definitiva decisione della Corte, sfuma anche questa possibilità.
La revisione di un processo, si rammenta, è sempre possibile, anche considerando la grande quantità di errori giudiziari che purtroppo affligge il nostro Paese.
Tuttavia devono sussistere validi motivi per questo.