Maltrattamento femminile: cos’è il ciclo della violenza e perché non devi mai credere alla fase della luna di miele

Maltrattamento femminile: cos’è il ciclo della violenza e perché non devi mai credere alla fase della luna di miele

Maltrattamento femminile: cos’è il ciclo della violenza e perché non devi mai credere alla fase della luna di miele.

Torniamo a parlare di maltrattamento femminile spiegando proprio questi concetti.

Voglio portare la tua attenzione sui due termini della frase: ciclo e luna di miele.

Cosa c’entra la luna di miele con la violenza? C’entra, come vedremo tra poco.

Nel frattempo concentriamoci sulla ciclicità del fenomeno.

Come ti ho spiegato in precedenza, il maltrattamento femminile esiste fintanto che resta in piedi una coppia in cui c’è un uomo che maltratta la donna.

Questa situazione fa sì che la donna vada incontro addirittura a una sindrome da maltrattamento.

Quando si insatura una sindrome, la donna va incontro a una serie di sintomi comportamentali ed emozioni che la portano in una spirale da cui è difficile uscire.

Il maltrattamento, per sua natura, si ripete all’infinito fino a che non si riesce a spezzare la catena.

Allo stesso modo, anche la violenza si ripete, dando vita esattamente a quello che si definisce ‘il ciclo della violenza‘.

Le 3 fasi della violenza: cosa sono e come si riconoscono

La violenza sulle donne assume diverse forme, ma quello che non cambia mai è il modo in cui si esplica.

Per questo possiamo parlare di ciclo, perché questo fenomeno si ripete uguale, talmente uguale che si può prevedere.

È proprio per tale motivo che ti dico di non credere mai e poi mai a un uomo che si pente e che entra in quella che chiamiamo ‘fase della luna di miele‘.

Ma andiamo con ordine.

Quando si pensa a una donna maltrattata dal suo compagno, si corre l’errore di credere che l’uomo sia sempre violento.

Ecco perché ci si stupisce e si è portati a credere che la donna in qualche modo sia un’incosciente.

Le frasi classiche che possono venire in mente in questo caso sono:

  • se l’è cercata
  • ma come ha fatto a non vedere subito che quell’uomo è violento?
  • perché non l’ha lasciato subito?
  • e la peggiore di tutte: ‘forse allora in fondo non le dispiace’.

Proviamo a smontare questi stereotipi e false credenze sulla violenza, usando un esempio pratico.

Maltrattamento femminile e ciclo della violenza: cosa succede quando ti innamori di un uomo violento

Guarda la foto qui sopra.

Quando ti innamori sei esattamente così: una donna con il cuore aperto e pieno di speranza.

Puoi essere single da tempo, oppure puoi essere appena uscita da una relazione infelice.

Qualunque sia però la situazione dalla quale arrivi, di certo non ti aspetti o non vuoi un uomo violento.

Questo è il primo mito da sfatare: non esistono donne che se le cercano. Esistono donne che cercano un uomo che le renda felici.

Anche perché un uomo violento non va in giro con un cartello appeso al collo su cui ci sia scritto: ‘non vedo l’ora di alzare le mani, sei pronta?’.

Ed ecco il secondo mito da sfatare: non è la donna che attira e provoca l’uomo violento.

Maltrattamento femminile e miti da sfatare sulla donna

Segui questo esempio: cammini per strada e un uomo ti rapina. L’hai provocato tu?

Sei forse andata in giro con la borsetta in bella vista gridando ai quattro venti: ‘Ehi, rapinatore, ho la borsa piena di soldi, che aspetti a derubarmi?’.

Certo che no, e nessuno in fase di denuncia ti potrebbe ritenere in qualche modo responsabile.

Le cose si complicano se vieni aggredita. Qui le responsabilità personali sembrano crescere improvvisamente insieme ai giudizi e ai pregiudizi:

com’eri vestita?

hai fatto qualcosa per provocarlo?

cosa ci facevi per strada a quell’ora?

Ecco poi che se la violenza accade all’interno di una relazione, e la violenza si ripete, il falso mito è proprio dietro l’angolo:

ma perché non te ne vai? E poi: ‘ma come hai fatto a non capirlo subito?’

Per spiegare queste dinamiche, parliamo adesso delle 3 fasi del ciclo della violenza.

Ciclo della violenza: la fase 1 e l’accumulo della tensione

Quello che devi sempre ricordare è questo:

Un uomo violento prima o poi esplode, e non sei tu la causa di questo.

Questa premessa è importante perché molte donne credono non solo che un uomo possa cambiare, ma che loro sono in grado di farlo smettere,

In realtà, quando inizi una relazione, l’uomo ha tutto l’interesse a mostrarsi dolce e amorevole.

Se al primo appuntamento ti picchiasse, di certo tu non vorresti continuare a vederlo.

Immagina questa scena: alla prima uscita con un uomo lui ti dice: ‘Se vuoi stare con me sappi che ti picchierò quando sarò nervoso, ti impedirò di lavorare e ti insulterò ogni giorno’.

Quanto pensi che durerebbe questa storia?

L’uomo invece, si mostra attento, premuroso, geloso quel tanto che basta a farti credere che tu sia l’unica donna che ama.

Fino a che, e non smetterò mai di ripeterti che non sei tu a provocare tutto questo, l’uomo non accumula tensione a sufficienza.

Cosa vuol dire? Che lui, per un suo problema, non è in grado di gestire lo stress,

Magari non lavora o ha problemi a mantenere un impiego (per un suo problema).

Forse ha un disturbo nella gestione degli istinti, e si arrabbia facilmente per ogni cosa.

Se non trova un modo per incanalare questa sua aggressività, accumula la tensione.

Da cosa lo capisci?

  • L’uomo cambia, non è più dolce e amorevole ma diventa sgarbato;
  • lo vedi sempre più nervoso;
  • scatta per qualunque cosa;
  • comincia a parlare più forte, o grida;
  • perde spesso la pazienza;
  • cambia umore, è ombroso;
  • diventa ipercritico.

È importante capire che non sei tu la causa di questa escalation perché l’uomo cerca semplicemente un pretesto per sfogarsi.

Può trattarsi di una cena riuscita male, o di una parola che non gli aggrada, o di un’uscita con le amiche quando lui aveva altri progetti.

Molte donne riportano la sensazione di stare camminando sulle uova. Ma, come detto, non dipende da te quello che fa lui.

Insomma: l’uomo passa alla seconda fase a prescindere da quello che tu puoi o non puoi fare.


Ciclo della violenza: la fase 2 e lo scarico della rabbia.


A questo punto, tipicamente, l’uomo trova il pretesto.

Si aggrappa a una scusa qualunque per sfogare la sua rabbia.

Ti incolperà di qualcosa:

  • hai bruciato la cena;
  • dov’eri mentre io ti aspettavo?
  • invece di andare in giro con le tue amiche perché non hai pulito casa?
  • cosa ci facevi al bar con quel tizio?
  • perché fai la stupida con i tuoi colleghi?
  • come ti sei vestita?

Insomma, troverà una colpa da affibbiarti.

Soprattutto, scaricherà su di te la responsabilità delle sue azioni:

Guarda cosa mi hai fatto fare!

La fase tipica della violenza è graduale.

Lui comincerà a gridare, magari ti verrà vicino e ti intimidirà fisicamente.

Poi potrà cominciare a gridare sempre più forte insultandoti.

Partiranno i primi spintoni e magari qualche schiaffo.

Potrebbe fermarsi qui, o continuare.

In questo secondo caso, potrebbe picchiarti più pesantemente, anche usando oggetti contundenti e rompendo cose.

Infine, potrebbe anche usarti violenza sessuale.

Come è tipica l’escalation e come è tipico lo scarico della tensione, c’è un’altra fase (che alcuni dividono in due sotto fasi) in cui l’uomo passa, ed è proprio a questa che non devi credere mai.

Ciclo della violenza: la fase 3 e la ‘Luna di Miele’

Eccoci arrivati alla fase del pentimento e delle promesse.

Siamo nel pieno della fase della luna di miele.

Non devi mai e poi mai credere a due cose:

  1. l’uomo è davvero pentito
  2. può cambiare con il tuo amore e quindi non succederà più.

L’uomo in questa fase ti chiederà scusa, ti farà dei regali, cercherà di farsi perdonare in tutti i modi.

Giurerà che non succederà più, che tu sei la cosa più importante della sua vita.

Ti dirà che cambierà, che non lo farà mai più, ti dirà di essere un verme e ti pometterà che cambierà.

Sai perché non devi mai credere a queste cose?

Perché succederà di nuovo, e continuerà ancora, e non smetterà fino a che tu non te ne andrai.

Lo scarico della responsabilità e l’inizio di un nuovo ciclo della violenza

Uno dei motivi per cui il ciclo si ripeterà, stanne certa, è che l’uomo non si assume mai la responsabilità delle sue azioni.

Troverà sempre delle scuse:

  • sono stanco;
  • sono sotto pressione;
  • non è colpa mia;
  • ho perso la calma.

Fino a che l’uomo violento continuerà a incolpare qualcosa all’esterno per il suo comportamento (che sia la donna o che siano le circostanze) non farà mai niente per smettere di essere violento.

Ecco perché:

  1. non devi mai credere a un uomo violento;
  2. devi convincerti che non è colpa tua;
  3. non c’è niente che tu possa o debba fare per cambiarlo;
  4. l’unica soluzione è troncare.

Questo è il maltrattamento femminile con il ciclo della violenza, ed ecco perché non devi mai credere alla fase della luna di miele.

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2 Risposte a “Maltrattamento femminile: cos’è il ciclo della violenza e perché non devi mai credere alla fase della luna di miele”

  1. Credo che la sindrome della donna maltrattata sia pericolosa e non vada mai sottovalutata neanche quando la donna riesce a distaccarsi dalla coppia e interrompere la violenza perché aver subito tanta violenza per un periodo prolungato nel tempo potrebbe averla resa più fragile e pertanto non pronta a a cominciare un nuovo percorso anche di relazione in totale autonomia. E’ importante che la donna torni ad avere piena consapevolezza del Se onde evitare di incappare nuovamente in futuro in situazioni di violenza. La reazione credo sia un ottimo sintomo e indice di istinto di autoconservazione ma non sempre è sufficiente a sostenere queste persone nel tempo.

    1. Cara Sara, grazie del tuo pensiero. Sono assolutamente d’accordo con la tua analisi, La donna deve risolvere prima molte cose di sé, come ad esempio il motivo per cui crede di non meritare di meglio di un uomo maltrattante. Solo così potrà costruire relazioni amorevoli e rispettose.

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