I crimini di Babbo Natale, da serial killer alle violazioni di domicilio con VIDEO e PODCAST

I crimini di Babbo Natale, da serial killer alle violazioni di domicilio con VIDEO e PODCAST

A Natale siamo tutti davvero più buoni? A giudicare dai crimini di Babbo Natale si direbbe di no.

È stato lui stesso un serial killer, e commette ogni anno reati che vanno dalla violazione di domicilio alla riduzione in schiavitù dei piccoli elfi suoi aiutanti, per non parlare del maltrattamento a carico delle renne.

Questa è la storia non raccontata di Santa Claus come non l’avete mai ascoltata.

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Bruce McArthur: il Babbo Natale serial killer canadese

Bruce McArthur era un bonario Babbo Natale in un centro commerciale canadese.

60 anni, di professione giardiniere, cento chili di peso e gay, come le sue vittime.

Toronto venne sconvolta, tra il 2010 e il 2017, da una serie di omicidi seriali, talmente rari da non essere messi subito in relazione tra loro.

Bruce McArthur era molto religioso, sposato con due figli, e per molti anni aveva lavorato come commesso viaggiatore.

Negli anni ’90 aveva confessato alla moglie la propria omosessualità, e cio nonostante i due erano rimasti insieme.

Il figlio Todd venne accusato, nello stesso periodo, di importunare le donne con telefonate oscene, tanto da essere arrestato e condannato nel 2014.

Tra i problemi di Bruce McArthur ce ne sono molti, come:

  • la perdita del lavoro nel 1993;
  • il divorzio nel 1997;
  • la bancarotta nel 1999.

Caduto in depressione, fu allora che si trasferì a Toronto, vivendo da solo e dando sfogo alle sue inclinazioni.

Ebbe una relazione con un uomo fino al 2001, e probabilmente fu la fine di questa relazione che si può considerare il suo fattore di stress.

Il fattore di stress di Babbo Natale

Il 31 ottobre del 2001, dopo aver compiuto 50 anni da poco, ferisce gravemente un uomo che lo aveva invitato a casa sua. Per questo venne condannato solo a 2 anni di prigione, grazie alla perizia dello psichiatra che lo aveva in cura e che riteneva che non fosse capace di ripetere il gesto.

Inoltre era in cura con degli psicofarmaci, che secondo il medico potevano aver causato l’episodio.

Fatto sta che Bruce McArthur scontò la pena ai domiciliari, e in libertà vigilata iniziò a fare il giardiniere. Grazie a questo suo lavoro ebbe la possibilità di incontrare uomini e, tra il 2010 e il 2017, ucciderne 8.

Le vittime e il modus operandi di Babbo Natale

Le vittime di Bruce McArthur erano tutti immigrati gay scappati dai propri Paesi in quanto perseguitati per questo, e quindi difficilmente qualcuuo si sarebbe preoccupato della loro scomparsa.

Bruce McArthur aveva frequentato questi uomini, e nella comunità gay di Toronto le voci cominciavano a circolare. La polizia lo interrogò ma a suo carico non trovò nulla.

Babbo Natale serial killer trovava le sue vittime su un app di incontri per amanti del sadomaso. Li invitava in casa, li uccideva, poi li smembrava e li seppelliva in giardino. Questo era il suo modus operandi. Un giardino peraltro molto curato, dato il lavoro che svolgeva.

Quando la polizia capì di essere davanti a un serial killer, vennero attivate due task force, che condussero al giardiniere Bruce McArthur, 66 anni con il secondo lavoro come Babbo Natale in un centro commerciale. L’uomo si dichiarò colpevole e venne accusato di omicidio di primo grado, con la condanna all’ergastolo.

I crimini di Babbo Natale

Se però pensate che Bruce McArthur abbia infangato il buon nome di Santa Claus, sappiate che anche il vero Babbo Natale ogni anno commette tanti di quei reati da riempire un casellario penale.

I crimini di Babbo Natale: violazione di domicilio

Tra i crimini di Babbo Natale si comincia con la violazione dell’articolo 614 del codice penale.

Questo articolo punisce con la reclusione fino a tre anni chiunque si introduce clandestinamente nell’abitazione altrui contro la volontà del legittimo proprietario oppure a sua insaputa.

Babbo Natale sarebbe quindi passibile di arresto per violazione di domicilio, ma non basta, perché ci sono anche le aggravanti per lui.

Se commette violenza sulle cose, quindi se deve rompere il camino per uscire o entrare, la sua pena può arrivare a 5 anni.

I crimini di Santa Claus: il furto

Avete mai pensato di lasciare del latte o dei biscotti per Babbo Natale?

Ebbene, in questo caso il nonnino non commette nessun reato perché si tratta di un omaggio o al massimo di un baratto (i regali per il latte).

Se però ve lo scordate, e Babbo si mette a cercare nel frigorifero o nella credenza qualcosa da mangiare, ecco che viola l’articolo 624-bis del codice penale commettendo furto. Rischia così da 3 a 6 anni, in quanto reo di essersi impossessato della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, mediante introduzione in un edificio o in altro luogo destinato in tutto o in parte a privata dimora o nelle pertinenze di essa. Non si scherza. E non sia mai che faccia anche rumore!

Il disturbo del riposo

Se mentre commette tutti i reati di cui sopra Babbo Natale fa cadere accidentalmente qualcosa o fa rumore, potrebbe svegliarvi.

Potreste quindi denunciarlo ai sensi dell’articolo 659 del codice penale che punisce chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, oppure suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba il riposo delle persone.

Babbo rischia fino a 3 mesi di carcere e 309 euro di multa! E lo stesso vale per le renne, che deve tenere a bada. Ma qui pare che commetta un altro reato.

Il maltrattamento di animali

L’articolo 544-ter del codice penale punisce chi, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione a un animale ovvero lo sottopone a fatiche o a lavori insopportabili.

Pare evidente che nonostante le renne siano magiche, Santa Claus rischi da 3 a 18 mesi di carcere o una multa da 5 a 30mila euro.

Non sia mai che poi una renna muoia di fatica, perché in quel caso Babbo Natale rischia un aggravio della pena della metà. E non parliamo degli elfi.

I crimini di Babbo Natale: riduzione o mantenimento in servitù

Avete presente quei piccoli elfi che non solo durante la notte di Natale ma tutto l’anno lavorano senza sosta?

Potrebbero denunciare il loro datore di lavoro ai sensi dell’articolo 600 del codice penale, che punisce chi esercita su una persona poteri corrispondenti a quelli del diritto di proprietà ovvero chiunque riduce o mantiene una persona in uno stato di soggezione continuativa, costringendola a prestazioni lavorative.

Si tratta di una pena che può arrivare a 20 anni di carcere.

Se poi incrociate Babbo, provate a chiedergli la licenza per l’esercizio di mestieri ambulanti. Se non ce l’ha, sono per lui fino a 258 euro di multa. Lo stabilisce l’articolo 669 del codice penale. Che fatica e che rischio per una notte di lavoro!

Buon Natale a tutti!

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