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La news dalla scena del crimine di oggi è questa.
Il capo del dipartimento per gli Affari Giustizia dell’omonimo ministero, Nicola Russo, l’ha spiegato.
È stato infatti ascoltato in una nuova udienza sul caso di Giulio Regeni.
Nuova udienza che però si è conclusa con l’ennesimo nulla di fatto.
Giulio Regeni: l’omicidio e le torture
Il corpo di Giulio Regeni, allora studente all’Università di Cambridge, si rinvenne nel febbraio del 2016.
Giulio era scomparso il 25 gennaio dello stesso anno.
Si trovava a Il Cairo presso la sede universitaria americana per fare delle ricerche sui sindacati egiziani.
Quando si rinvenne il suo corpo, lungo l’autostrada verso Alessandria, Giulio era morto, mutilato e torturato.
In particolare, gli erano state fratturate le dita di mani e piedi, oltre alle braccia, le gambe e le scapole.
Morì per una frattura a una delle vertebre cervicali.
Giulio Regeni: le ipotesi nulle della polizia egiziana
Al momento del ritrovamento la polizia egiziana cercò di trovare una causa plausibile.
Nessuna delle ipotesi però si rivelò fondata o verosimile.
Si chiamò in causa l’incidente stradale; poi si provò a sostenere il delitto per motivi amorosi.
Si arrivò a dire che Giulio fosse omosessuale e fosse finito così per una lite.
Infine si provò a sostenere l’ipotesi del giro di droga finito male.
Naturalmente si trattava di scuse volte a eludere la verità.
Il fatto è che da parte delle autorità egiziane non è mai arrivato alcun aiuto.
Nuova udienza con Nicola Russo: tutto rinviato al 2023
L’udienza del 10 ottobre del 2022 poteva dare qualche speranza.
Si è chiamato sul banco dei testimoni Nicola Russo, il quale ha dichiarato che ad oggi non è mai arrivata risposta dall’Egitto.
Lo ha detto davanti al Giudice per l’Udienza Preliminare, nell’ambito del processo a carico di 4 007 egiziani.
In particolare secondo Russo non si è riusciti ad avere rispose alla richiesta di dove siano domiciliati gli imputati.
Questa richiesta è stata fatta il 6 ottobre del 2021, senza esito.
Infine, il GUP ha aggiornato la prossima udienza al 13 febbraio 2023.
Al ROS spetta il compito di trovare questi imputati.
I genitori di Giulio Regeni: il Governo italiano si dimostri degno
C’è stata grande delusione da parte dei genitori di Giulio Regeni.
Paola Deffendi, la mamma, e Claudio Regeni, il papà, hanno rilasciato delle dichiarazioni a Piazzale Clodio, fuori del Tribunale.
Chiedono che il Governo italiano manifesti una reazione di dignità.
Hanno poi ribadito come sia chiaro che il governo egiziano non intenda collaborare.
La stessa cosa è stata sottolineata dal loro legale, Alessandra Ballerini.
In particolare si è chiarito come, nel gennaio del 2022 la ministra della Giustizia Cartabia abbia chiesto di incontrare il ministro della Giustizia egiziano.
Nemmeno questa richiesta ha avuto però un seguito.