Errori giudiziari in Italia: ogni giorno 7 innocenti in carcere

Errori giudiziari in Italia: ogni giorno 7 innocenti in carcere

Quante possibilità ci sono di rimanere vittime in Italia di errori giudiziari?

Molte, se si considera che solo nel 2022 i casi di ingiusta detenzione ed errori giudiziari sono arrivati a ben 547.

Una cifra inaccettabile, e questo è uno dei fenomeni di cui ci occupiamo con attenzione..

Errori giudiziari in Italia: nasce l’archivio nazionale

C’era bisogno di un archivio nazionale italiano per monitorare gli errori che ogni giorno vengono commessi nel nostro Paese.

Si chiama “Errorigiudiziari.com” il portale che rende conto di ingiusta detenzione ed errori giudiziari aggiornato al 31 dicembre 2022.

Nel periodo monitorato (1992-2022) si sono registrati i seguenti dati:

  • 35.556 casi di errori giudiziari complessivi;
  • 955 innocenti in carcere ogni anno;
  • più di 846 milioni di euro di risarcimento totali;
  • circa 26 milioni e mezzo di indennizzi all’anno.

A giudicare da queste cifre il nostro sistema penale mostra una falla evidente e pericolosa.

Primo perché si rischia realmente ogni giorno di finire in carcere da innocente.

Secondo perché lo Stato spende milioni di euro all’anno di soldi pubblici per riparare a questi errori.

Riparazione che, al di là della cifra, non potrà mai restituire agli innocenti gli anni persi.

Anche perché la stessa dignità e rispettabilità dell’innocente vengono macchiate per sempre.

Resta sempre il dubbio nell’opinione pubblica che un condannato sia colpevole, anche se poi si scopre che era innocente.

La differenza tra errori giudiziari e ingiusta detenzione in Italia

Va chiarita a questo punto la differenza tra errore giudiziario e ingiusta detenzione.

Per ingiusta detenzione si intende qualunque misura di custodia cautelare che poi si rivela errata in corso di indagine.

Quindi tutte quelle situazioni in cui il giudice dispone un arresto o un fermo in casa salvo poi annullarlo perché sbagliato.

L’errore giudiziario, molto più grave, consiste nella definizione (sbagliata) dell’intero processo.

Sono quei casi in cui un innocente si trova con una condanna definitiva dopo tre gradi di giudizio, ma la condanna è sbagliata.

In quel caso (ciò che potrebbe accadere per Rosa Bazzi e Olindo Romano) è necessario fare istanza di revisione del processo. E spendere altri soldi pubblici.

E i casi di errori giudiziari in Italia aumentano, dato che nel 2022 sono state 8 le persone innocenti assolte dopo un processo di revisione.

Quanto costano gli errori giudiziari in Italia?

Molto, se si considera la cifra di quasi un miliardo di euro per il periodo 1992 – 2022.

Ogni anno finiscono in carcere da innocenti 30mila cittadini italiani.

Si tratta di circa 30 milioni di euro l’anno.

La cifra tra l’altro è aumentata, rispetto al 2021, di più di 11 milioni di euro.

È importante specificare che, sebbene i casi di ingiusta detenzione siano gravissimi, quelli che riguardano i veri e propri errori giudiziari sono inaccettabili.

Ben vengano allora progetti quale “Progetto Innocenti” in Italia o “The Innocence Project” in America (Paese in cui si può anche uccidere un innocente).

Cosa dice la legge italiana sull’errore giudiziario

Il Ministero della Giustizia prevede, ai sensi dell‘articolo 643 e seguenti del codice di procedura penale, la riparazione dell’errore giudiziario.

Ne parla come della “condanna irrevocabile, successivamente riconosciuta ingiusta, pronunciata con sentenza o con decreto penale”.

Si può quindi revocare tale sentenza, anche se definitiva, con “un mezzo straordinario di impugnazione, la revisione, e sostituita con una sentenza di proscioglimento”.

Questo dà al cittadino anche la possibilità di procedere con la richiesta del risarcimento del danno.

Il punto resta sempre uno: perché si è commesso l’errore?

E chi restituisce al cittadino innocente la vita persa e la sua dignità?

Enzo Tortora: un innocente vittima dello Stato italiano

Come dimenticare l’assurda e vergognosa storia di Enzo Tortora, emblema dell’errore giudiziario italiano?

Era il 1983 quando il noto conduttore Enzo Tortora venne arrestato con l’infamante accusa di trafficare droga nella fattispecie dell’associazione di tipo mafioso per la Nuova Camorra Organizzata di Cutolo.

Iniziò allora il calvario di un uomo condannato a 10 anni di carcere sulla base di accuse false e fatti mai chiariti.

Tortora fu poi prosciolto perché il “fatto non sussisteva”.

Eppure, nonostante le evidenti lacune, le testimonianze imprecise e le prove a sua discolpa ignorate, l’opinione pubblica si accanì contro l’uomo.

Una giornalista che seguiva la vicenda arrivò a dire: “Non si ammanetta uno nel cuore della notte senza buone ragioni“.

Eppure, quelle buone ragioni hanno portato un innocente, l’ennesimo, in carcere.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *