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La storia criminale di Elize Matsunaga sembra richiamare alla memoria una celebre frase di Eleanor Roosevelt, che diceva “Se qualcuno ti tradisce una volta, è un suo errore, ma se lo fa due volte l’errore è tuo”.
Avrà pensato questo la pretty woman brasiliana che sposò uno dei suoi clienti, Marcos Kitano Matsunaga, l’uomo più ricco del Brasile?
Elize Matsunaga avrà pensato di essere una stupida e per questo di aver agito in preda a un raptus?
Oppure la sua è una storia di premeditata freddezza e di diabolica esecuzione grazie alla sua esperienza di cacciatrice e infermiera?
Elize ha mentito molte volte in questa storia, e per capire cosa sia realmente successo, dobbiamo tornare a quel tragico maggio del 2012 e al ritrovamento di un corpo smembrato.
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Il ritrovamento di un corpo smembrato a Cotia, San Paolo, Brasile: di chi è?
Il 23 maggio del 2012, sul ciglio di una strada a Cotia, San Paolo, Brasile, vengono ritrovati i resti di un corpo smembrato. La rete televisiva Rede Bandeirantes parla di resti di un uomo asiatico, e definisce il crimine un fatto “macabro”.
Da quel momento inizia la ricerca per l’identificazione della vittima. Un particolare colpisce gli investigatori, e cioè che i resti smembrati presentano dei tagli netti e non c’è quasi traccia di sangue. A compiere quel massacro deve essere stato qualcuno esperto in chirurgia.
La notizia si sparge e come prima cosa si sospetta che si tratti di una vittima della polizia militare, oppure di un regolamento di conti nell’ambiente del crimine e del narcotraffico.
Eppure, da San Paolo, qualcuno aveva denunciato la scomparsa di un uomo.
Elize Matsunaga denuncia la scomparsa del marito Marcos: è lui la vittima?
Pochi giorni prima del ritrovamento di quel corpo smembrato, Elize Matsunaga denuncia la scomparsa del marito Marcos.
Si tratta di Marcos Matsunaga, erede dell’azienda “Yoki”, la più ricca del Paese. 42 anni, Marcos è benvoluto da tutti e sulle prime non si capisce dove si possa trovare.
Elize si rivolge preoccupata al parroco della sua congregazione, alla famiglia di Marcos e alle autorità, insinuando il sospetto del rapimento.
Perché qualcuno avrebbe dovuto rapire Marcos?
Proprio in quei giorni l’azienda “Yoki” era al centro di una compravendita miliardaria, e Marcos Matsunaga era uno degli uomini più ricchi del Brasile.
Perché rapirlo senza chiedere un riscatto? A quale fine far sparire una gallina dalle uova d’oro?
Forse Marcos era coinvolto in qualche strano traffico?
Tutte le ipotesi vennero fatte, ma Elize rivelò qualcosa alla famiglia del marito che lasciò tutti di sasso.
Marcos Matsunaga aveva un’amante?
Elize, 31enne, annunciando alla famiglia del marito 42enne la sua scomparsa, mostra loro un filmato che ritrae Marcos con un’altra donna.
Quel filmato, dice Elize, le è stato consegnato da un investigatore privato che aveva assunto settimane prima perché sospettava che il marito la tradisse.
Per tutta risposta i famigliari del ricco imprenditore, mostrarono vicinanza alla donna, mostrandosi al contempo sorpresi da questa rivelazione. Quando Marcos fosse tornato, avrebbe dovuto dare loro molte spiegazioni.
Tuttavia, nessuno sapeva dove si trovasse al momento e con chi.
Elize, sconvolta, si recò a Paranà, dalla propria zia, per trovare un po’ di conforto.
Almeno, fino a quando la polizia non la contattò per comunicarle una notizia terrificante.
Identificata la vittima smembrata: è Marcos Matsunaga
È il 4 giugno del 2012 quando il corpo smembrato e ritrovato sul ciglio della strada a Cotia viene identificato.
Si tratta di Marcos Matsunaga.
Elize rientra a San Paolo, e viene sentita dalla polizia. Alla domanda di quale fosse il suo stato civile, la donna risponde “vedova“.
Ma chi era Marcos? Quale era il suo rapporto con Elize, e da dove si doveva partire per capire cosa gli fosse successo?
Per farlo è necessario tornare indietro di qualche anno, a quando Marcos Matsunaga incontrò Elize, la sua pretty woman.
Elize Matsunaga: la pretty woman del Brasile
Negli anni ’90, il celebre film Pretty Woman, interpretato da Julia Roberts e Richard Gere, raccontava la storia di Vivian, escort a Los Angeles, la cui vita cambiò radicalmente quando un occasionale cliente miliardario la raccolse letteralmente dalla strada per poi innamorarsi di lei e sposarla.
La storia di Elize e Marcos è sorprendentemente identica a quella favola, che però di favola si scoprì, non aveva nulla.
Chi è Elize Matsunaga

Elize Araújo era una ragazza molto povera della provincia del Paraná, che voleva affrancarsi da una vita misera e senza prospettive.
Riuscì a studiare diventando infermiera, e la sua indipendenza economica passò attraverso una scelta che fu da un lato la sua salvezza ma dell’altro la sua rovina.
Elize decise infatti di prostituirsi, facendo la escort per un sito di appuntamenti riservato a clienti brasiliani facoltosi.
Fu così che incontrò Marcos, assiduo frequentatore di quei siti e delle stesse escort.
I due iniziarono a vedersi, e la loro relazione si trasformò in qualcosa di serio.
Elize aveva trovato il suo principe azzurro, l’uomo miliardario che la ricopriva di regali, e Marcos la sua pretty woman, che era in grado di fargli dimenticare tutti i suoi problemi.
Tra questi problemi però, ce n’era uno alquanto importante: Marcos Matsunaga era sposato.

Questo non parve scoraggiare Elize, che era decisa a cambiare la propria vita e a diventare madre,
Marcos divorziò dalla moglie, e nell’ottobre del 2009, dopo aver promesso a Elize che avrebbe smesso di frequentare prostitute e aver fatto promettere a lei che non avrebbe fatto più la escort, la sposò.
Il sogno però, almeno secondo Elize, si sarebbe presto trasformato in un incubo.

Il matrimonio tra Elize e Marcos Matsunaga: sogno o incubo?
Secondo quello che avrebbe raccontato Elize agli inquirenti che stavano indagando sulla morte di Marcos, i due avrebbero iniziato a cercare un figlio subito dopo le nozze, senza però riuscirci.
Questo fatto, dirà la donna, aveva creato molte tensioni nella coppia, portando Marcos a tornare a frequentare altre donne.
Del resto aveva conosciuto lei mentre era sposato: cosa gli avrebbe impedito di farlo di nuovo?
Perché, in crisi, non avrebbe dovuto mostrare il suo solito comportamento tradendo la moglie?
Questo tarlo nella mente di Elize la portò a indagare per conto proprio, scoprendo sul telefono di Marcos diverse chiamate a un’altra donna.
Quando però stava, dirà lei, per lasciarlo, seppe di essere finalmente incinta.
La notizia parve, almeno sul momento, far ravvedere l’uomo, che chiedendole perdono le promise di non tradirla mai più.
Elize, avendo almeno all’apparenza tutto quello che aveva sempre desiderato, acconsentì.
Nel 2011 nacque la loro figlia, una femmina. La sua vita sembrava così perfetta, tra viaggi di lusso, un attico milionario in centro e battute di caccia, sport che i due, entrambi amanti delle armi, condividevano.
Nemmeno questo però bastò a tenere Marcos lontano dalle altre donne.
Ricominciò a frequentare il sito di incontri sul quale aveva conosciuto Elize, e la donna decise di mettere ai suoi piedi un investigatore privato.

Quando il detective le consegnò dei filmati che mostravano il marito assieme a un’altra donna, Elize disse basta.
Elize Matsunaga ha premeditato l’uccisione del marito Marcos?
Quando Elize Matsunaga ha scoperto che il marito Marcos la tradiva, mille pensieri saranno passati nella sua mente e nel suo cuore.
Poteva temere che la sua storia d’amore finisse, e in questo caso era il suo cuore a essere in pericolo.
O poteva temere che a finire fosse la sua vita agiata, così come poteva temere che Marcos le portasse via la figlia adorata. In questo caso, la mente prese il sopravvento.
Si torna così al 2012, a quando un corpo smembrato viene ritrovato sul ciglio di una strada,
Elize Matsunaga arrestata per l’omicidio del marito Marcos
Molte cose non tornarono per gli investigatori dal momento in cui Elize denunciò la scomparsa del marito e vennero trovati i resti smembrati di un uomo.
Elize Matsunaga, inizialmente, aveva comunicato alla famiglia del marito che Marcos la stava tradendo, e si era rifugiata tra le braccia di sua zia, piangendo la scomparsa dell’uomo.
Passò però poco tempo, e la posizione di Elize si aggravò portando al suo arresto e alla sua incriminazione, quando la polizia mise le mani su un filmato che aveva dell’incredibile.
La ricostruzione dell’omicidio e dello smembramento di Marcos Matsunaga
La notte tra il 19 e il 20 maggio del 2012 Marcos Matsunaga scompare, e solo il giorno dopo Elize denuncia il fatto.
I due abitavano in un lussuoso attico nel centro di San Paolo, e acquisendo i filmati delle telecamere di videosorveglianza dell’ascensore, la polizia potè vedere Marcos che usciva la sera del 19 per poi tornare dopo pochi minuti con una pizza.

Scorrendo in avanti i filmati della telecamera, l’uomo non viene più inquadrato, nemmeno il giorno seguente.
Che fine ha fatto Marcos? E se non è nel suo appartamento, dove si trova?
A rispondere a questa domanda è un successivo filmato che lascia gli investigatori senza parole.
Elize Matsunaga porta il corpo smembrato del marito Marcos dentro 3 valigie
Ore dopo che Marcos Matsunaga viene ripreso in ascensore con la pizza, la telecamera inquadra Elize che esce con 3 valigie.

Quando la donna rientra però, le valigie non ci sono più.

Quindi Marcos viene inquadrato mentre sale a casa, e di lui si perde ogni traccia.
Sua moglie invece esce di casa con delle valigie voluminose per poi rientrare senza.
C’era Marcos dentro quelle valigie?
Questa è l’accusa con la quale Elize Matsunaga viene fermata: omicidio, smembramento e occultamento di cadavere,
Ma la sua versione, una volta che crolla e confessa, ancora non convince nessuno.
La versione di Elize Matsunaga: ho fatto a pezzi mio marito per difendermi
Nel momento in cui Elize Matsunaga confessa di aver ucciso il proprio marito Marcos, dà una versione che sarà quella sostenuta dai suoi legali: legittima difesa.
Marcos, dice, voleva aggredirmi perché avevo scoperto il suo tradimento.
Aggiunge che l’uomo, sconvolto, l’aveva colpita, insultandola e dicendole che era solo una prostituta che lui aveva tolto dalla strada e che l’avrebbe distrutta, togliendole anche la figlia.
Così Elize, spaventata e temendo per la propria incolumità, si sarebbe difesa sparando a Marcos con una delle tante pistole che avevano in casa.
Gli avrebbe sparato, aggiunge, da una distanza di circa due metri mentre lui, minacciandola, si avvicinava.
C’erano però troppe cose che non tornavano. Se si trattava di legittima difesa, perché smembrare il suo corpo?
Elize, a questa domanda al processo, risponderà “è stata una pessima idea”.
L’accusa invece, sosteneva che l’aveva fatto a pezzi perché il delitto era premeditato.
Marcos doveva sparire, e in quel modo Elize avrebbe intascato i soldi dell’eredità e tenuto la figlia con sé.
Bastò poi effettuare quello che si chiamerebbe da noi un incidente probatorio per far crollare il castello di carta di Elize Matsunaga.
La polizia le chiese di ricostruire tutto quello che era successo quella notte, simulando l’aggressione e il delitto.
L’autopsia del medico legale sui resti di Marcos smentì quella ricostruzione.
La ricostruzione del delitto di Marcos Matsunaga: la versione di Elize non torna?
A effettuare l’autopsia sul corpo, o meglio sui resti del corpo di Marcos Matsunaga, fu il medico legale Jorge Pereira.

La prima cosa che Pereira scrisse nel suo referto fu che sulla testa di Marcos, e precisamente attorno al punto in cui era stato colpito, c’erano segni di bruciatura.
I segni di bruciatura sulla testa di Marcos Matsunaga: primo elemento che smentisce Elize
Questo però avviene solo quando il colpo è esploso da distanza molto ravvicinata, quasi a contatto.
Se davvero Elize aveva sparato al marito da lontano, quel tipo di traccia sul corpo non avrebbe dovuto esserci.

La traiettoria del proiettile: il secondo elemento che smentisce Elize
Un altro punto controverso che fece notare il medico legale riguarda la traiettoria del proiettile.
Il colpo era stato sparato dall’alto in basso. La difesa argomentò che Marcos, avvicinandosi a Elize, si fosse accucciato per paura che lei sparasse.

Tuttavia era innegabile, il referto affermava che il colpo era stato sparato dall’alto, Pereira disse: il corpo parla, ma non lo fa da solo, si deve interrogarlo.

E quel corpo raccontava una storia diversa da quella che sosteneva Elize.
Elize era una vittima che si era difesa da un uomo violento, o una premeditatrice spietata che aveva ucciso e smembrato il suo principe azzurro per denaro?
Tutto il processo si sarebbe svolto attorno a queste due ipotesi.
I tagli sul cadavere: il terzo elemento che smentisce Elize Matsunaga, non era sola?
Durante la ricostruzione dell’omicidio e con il supporto del medico legale, si scoprì anche che i tagli sul cadavere di Marcos, erano diversi.
Pereira dichiarò che senza dubbio parte dello smembramento era avvenuto a opera di un professionista.
Elize era stata un’infermiera ma soprattutto aveva diversi trofei di caccia di cui si vantava, e aveva raccontato più volte di come fosse abile nel sezionare gli animali che uccideva.
Il punto però era proprio quello: parte dello smembramento.
C’erano due diversi tipi di tagli, dirà Pereira. L’addome e gli arti inferiori erano stati recisi con tagli netti, mostrando l’abilità di chi li aveva effettuati.
I lembi di pelle lungo i tagli degli arti superiori indicavano invece scarse conoscenze chirurgiche. Il resto, oltre quello fatto verosimilmente da Elize, era più grossolano.
C’erano due persone diverse quella notte?
Qui entra in scena l’ipotesi del complice.
Elize Matsunaga non era sola quando ha ucciso Marcos?
A supportare l’ipotesi del complice nell’omicidio Matsunaga erano due gli elementi.
Da un lato la presenza di tagli molto diversi sul cadavere, che escludevano l’ipotesi che Elize avesse fatto al contempo un lavoro perfetto e uno grossolano.
Elize dirà che non sapeva dare una spiegazione a questo fatto, perché non stava cercando di fare tagli di un certo tipo e tagli di un altro.
È successo e basta, disse.
Insomma, Elize era colpevole di quell’omicidio, ma per quache motivo non stava raccontando come fossero andate realmente le cose.
Ma poi venne rinvenuto del DNA sulla scena del crimine che non apparteneva né a Marcos né ad Elize. Era di un uomo ignoto.
Dalle telecamere di sicurezza però non si vedeva nessuno che avesse lasciato l’appartamento di Elize, né con lei né dopo.
Si scoprì però che nel condominio di lusso in cui vivevano i Matsunaga c’erano diversi punti ciechi, a cominciare da un passaggio interno che collegava le due torri e che non era sorvegliato da cui avrebbe potuto passare il complice, per finire con il piano interrato in cui c’era il parcheggio che non riprese Elize quando salì in macchina per uscire.
Infine, dal referto medico uscì un dettaglio davvero agghiacciante.
Marcos Matsunaga era ancora vivo mentre Eliza lo smembrava?
Secondo l’accusa, Marcos Matsunaga era stato ucciso, e questa fu un’aggravante che non venne accolta al processo, con crudeltà.
Il motivo è che secondo Pereira, il medico legale, l’uomo era ancora vivo mentre Elize gli tagliava la testa.
L’ipotesi era davvero agghiacciante, ma Pereira la sostenne da un punto di vista medico.
Alla domanda su quale fosse la causa di morte, Pereira risponde: asfissia dovuta alla presenza di sangue nelle vie respiratorie.
Ma se Marcos era morto per il colpo ricevuto in testa, come poteva aver sanguinato nel momento in cui veniva smembrato?
In sostanza il medico legale stava dicendo che Marcos respirava ancora.
È possibile che Elize, sentendolo rantolare, abbia continuato a tagliare?
Davvero era arrivata a fare una cosa del genere?
La difesa nominò come consulente un esperto forense, il dottor El Jundi, che cercò di smontare la perizia di Pereira.
Il corpo di Marcos venne quindi riesumato e El Jundi assistette alle operazioni peritali volte a determinare il momento dell’uccisione, se prima o dopo la morte.
El Jundi dichiarò che nel momento in cui Elize iniziò a tagliare, il midollo allungato di Marcos era già distrutto, causando l’arresto delle funzioni neurologiche.
Questo gli avrebbe impedito di essere cosciente e di provare alcun tipo di sensazione.
Altrimenti, aggiunse, si dovrebbero mettere in discussione tutti i trapianti che vengono fatti nel mondo affermando che coloro che donano gli organi sono ancora vivi e coscienti quando vengono operati.
Quindi Marcos era ancora vivo tecnicamente, altrimenti non ci sarebbe stato sangue nei polmoni, ma incosciente e impossibilitato a soffrire.
Bastava questo?
Il processo a Elize Matsunaga
Alla fine delle indagini Elize venne accusata di omicidio volontario aggravato da:
- impossibilità della vittima di difendersi,
- crudeltà,
- futili motivi.
Il 28 novembre del 2016 è iniziato il processo presso il Tribunale penale di San Paolo.
Dopo appena pochi giorni, il 5 dicembre 2016, Elize Matsunaga è stata condannata a 19 anni, 11 mesi e un giorno per il delitto, a 18 anni e 9 mesi per omicidio senza possibilità di difesa e a un anno, due mesi e un giorno per occultamento di cadavere. I futili motivi e la crudeltà non sono stati riconosciuti.
Nel 2019 la pena è stata ridotta a 16 anni.
Il movente e quella microespressione sospetta
Qual era il movente in tutta questa storia?
Secondo l’accusa il delitto era premeditato per vendetta e fini economici.
Per la difesa Elize era sconvolta per essere stata tradita e cercava solo di proteggere sé stessa da un’aggressione.
Fatto sta che se si analizzano tutti i video in cui Elize racconta i fatti, il suo sguardo è sempre rivolto in alto a destra.

Lo è quando fornisce la prima versione dei fatti, lo è quando confessa e ricostruisce il crimine, e questo è coerente con il fatto che non stava dicendo tutta la verità.
Chi mente guarda a destra
Chi mente, o inventa, o ricostruisce qualcosa di diverso da ciò che è realmente accaduto, usa l’emisfero sinistro, e poiché il nostro cervello è controlaterale, questo vuol dire che gli occhi (quando si inventa) guardano dall’altra parte, quindi a destra.
Questo è vero per chi non è mancino, perché in quel caso funziona al contrario.
Elize, dai video che sono stati diffusi, non appare usare la sinistra quando apre le porte, o quando impugna la pistola nella ricostruzione dell’omicidio, quando usa il cellulare o apre il portafoglio in ascensore, quindi è versomile affermare che in ogni video non stesse dicendo tutto.
Era lei ad aver ucciso, ma stava raccontando una versione non vera.
C’è solo un momento nei video diffusi dal documentario che ricostruisce la sua storia in cui è possibile vedere uno sguardo che va a sinistra.

Lo fa quando parla di un abuso subito dal suo patrigno.
Questa circostanza sarà confermata in aula, e se la prendiamo per buona spiegherebbe il passato di Elize, il fatto che si prostituiva e l’impulso a uccidere Marcos dopo un tradimento e dopo un’aggressione.
Se tutto ciò però è realmente accaduto.
Fatto sta che dopo la condanna Elize dirà “Non so ancora come spiegare che tipo di emozione mi ha fatto premere quel grilletto”.
Fatto sta che molte cose sono rimaste senza risposta, come la presenza di un complice che Elize non ha mai chiarito.
Relativamente a quello che non torna nell’omicidio di suo marito, Elize Matsunaga dirà: “Ci sono segreti nella vita che ci portiamo nella tomba”.

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Fonti utilizzate
C’era una volta un crimine – Documentario Netflix.