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Sul Quotidiano del Lazio del 23 febbraio del 2025 è stata pubblicata una mia riflessione sul DNA sulla scena del crimine.
In molti processi, in realtà oggi in tutti i processi in cui sia disponibile, si utilizza il DNA come prova regina per incolpare o discolpare un imputato.
Eppure negli ultimi anni abbiamo assistito a tante di quelle compromissioni di questa prova da farci domandare se sia davvero una prova regina o se piuttosto rappreenti un’arma a doppio taglio.
Il mio articolo per il Quotidiano del Lazio: il delitto di Arce e la prova regina che non è servita
Il 1° giugno del 2001 ad Arce, provincia di Frosinone, scompare nel nulla Serena Mollicone, studentessa di 18 anni.
Non vedendola rincasare la famiglia aveva dato subito l’allarme.
Dopo soli due giorni si ritrova il corpo di Serena, coperto da rami e foglie accanto a un cassonetto della spazzatura. Sulla bocca ha del nastro adesivo e mani e piedi sono legati da fil di ferro. Il medico legale accerterà la morte per asfissia, ciò che ci porta a dire che Serena era ancora viva al momento dell’abbandono.
Il DNA del killer sul corpo di Serena Mollicone?
Si deve fare un passo indietro in questo cold case, e tornare al 2012. In un articolo del maggio di quell’anno, si titolava: Svolta per il delitto di Arce, isolato il Dna del killer di Serena.
Erano passati 11 anni dalla morte di Serena, e la riesumazione del cadavere di Serena per l’incidente probatorio disposto dall’allora Giudice per le Indagini Preliminari di Cassino, oltre a trovare la compatibilità tra la ferita alla testa di Serena e la porta della caserma di Arce, restituì due profili misti di Dna maschile utilizzabili per confronti sui vestiti indossati dalla ragazza.
Anche sul nastro adesivo si rinvenne una traccia, in questo caso un’impronta digitale completa.
Seguiranno altre riesumazioni nel corso degli anni, ma nonostante le perizie del RIS che parleranno di compatibilità tra le tracce rinvenute sul corpo di Serena e quelle repertate in caserma, il DNA non venne ritenuto quello dei Mottola. Si parlerà di complici che avrebbero trasportato il corpo di Serena dalla caserma al luogo del ritrovamento.
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